Maria, una prostituta, è legata alla sorella minore Caterina da un rapporto morboso, vissuto in modo tranquillo fino a quando Caterina non si innamora di Giovanni, custode della scuola di danza che lei frequenta. Quando Maria scopre la relazione tra i due ha inizio il dramma.
SCHEDA FILM
Regia: Giada Colagrande
Attori: Claudio Botosso - Giovanni, Giada Colagrande - Caterina, Natalie Cristiani - Maria, Francesco Di Pace, Paulo Cesar Saraceni, Ciro Giorgini, Giampiero Casaceli, Stefania Marchisio, Filippo Timi, Tonino De Bernardi, Luisa Merloni, Andrea Fogli, Bice Gasparrini
Soggetto: Giada Colagrande
Sceneggiatura: Giada Colagrande, Francesco Di Pace
Fotografia: Nicola Vicenti, Luca Coassin
Montaggio: Fabio Nunziata
Scenografia: Lisa Berndl
Costumi: Lucia Gasparrini, Tiziano Musetti
Altri titoli:
Open My Heart
Durata: 93
Colore: C
Genere: NOIR
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: GARIBALDI PRODUZIONI
Distribuzione: LUCKY RED
Data uscita: 2003-04-30
NOTE
- PRESENTATO ALLA 59MA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (2002) NELLA SEZIONE "NUOVI TERRITORI".
- REVISIONE MINISTERO: MARZO - APRILE 2003.
CRITICA
"Oltre un quarto di secolo dopo e in versione femminile Giada Colagrande ci dice 'io sono un'autarchica'. Con il da lei - giovanissima - pensato, diretto e interpretato 'Aprimi il cuore'. Povero ed essenziale come il modello morettiano. (...) Le ambizioni sono tante, ma il loro governo ancora non c'è. Diciamo che se son rose fioriranno, per ora solo spine". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 3 maggio 2003)
"Giada Colagrande ha voglia di assoluto, un talentaccio naif grottesco noir, vuole stupire col morboso ma comunica un sentimento recalcitrante di fragilità ed energia, di santa e di puttana, in equilibrio delicato tra Genet e Tennessee Williams con i volti di attori giusti (lei, Botosso, la Cristiani). Aiutata dai risparmi della nonna, girando a basso costo, in digitale, l'autrice tenta di filmare l'invisibile, piace la sua voglia di eccedere, così diversa dal nostro cinema carino". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 3 maggio 2003)
"Sorellanza in interni. (...) Narcisista, voyeurista, morboso, ok. Ma è un'opera prima". (Paola Piacenza, 'Io Donna', 17 maggio 2003)