Ethel "Dynamite" Jackson, corista-ballerina in un teatro di New York, riceve per errore una lettera ufficiale che la invita ad andare a Parigi per rappresentare gli Stati Uniti all'Esposizione Mondiale. Dynamite è sconcertata e, in effetti, l'invito è frutto di un errore. Il colpevole, Winthrop Putnam, funzionario del Dipartimento di Stato l'ha confusa con la nota cantante Ethel Barrymore. Quando Winthrop, tutto tremante, entra nell'ufficio del suo capo per essere rimproverato, questi invece si congratula con lui: la scelta di Dynamite ha reso entusiasta il partito democratico. Così Ethel Dynamite sale sul piroscafo diretto a Parigi insieme a Winthrop. A bordo la cantante deve subire continui insegnamenti e prediche dai suoi colleghi ma in suo aiuto accorre Philippe, artista francese senza un soldo che per guadagnarsi da vivere si è imbarcato sul piroscafo come cameriere. Philippe organizza in onore di Dynamite un ballo nelle cucine: lì Winthrop si accorge di essersi innamorato della stravagante soubrette e si lascia convincere a sposarla ancora a bordo. Tutto sembrerebbe andare per il meglio se ad attenderlo a Parigi non ci fosse Maria, la sua fidanzata. Tra Maria e Dynamite scoppia una lite furibonda ma Winthrop ormai ha deciso...
SCHEDA FILM
Regia: David Butler
Attori: Doris Day - Ethel S. 'Dynamite' Jackson, Ray Bolger - S. Winthrop Putnam, Claude Dauphin - Philippe Fouquet, Eve Miller - Marcia Sherman, George Givot - François, Paul Harvey - Robert Sherman, il segretario, Herbert Farjeon - Joshua Stevens, Wilson Millar - Sinclair Wilson, Raymond Largay - Joseph Welmar, John Alvin - Tracy
Soggetto: Jack Rose, Melville Shavelson
Sceneggiatura: Melville Shavelson, Jack Rose
Fotografia: Wilfred M. Cline
Musiche: Vernon Duke, Howard Jackson, Ray Heindorf
Montaggio: Irene Morra
Scenografia: Leo K. Kuter
Costumi: Leah Rhodes
Durata: 94
Colore: C
Genere: MUSICALE COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM, TECHNICOLOR
Tratto da: Racconto "Girl from Paris" di Jack Rose e Melville Shavelson
Produzione: WARNER BROS. PICTURES
Distribuzione: WARNER BROS. PICTURES 1953
CRITICA
"Si tratta di un film-rivista, allestito con larghi mezzi. La vicenda costituisce una paradossale, ma forte satira di certi aspetti della vita plitica e sociale degli Stati Uniti." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 34, 1953)