Il dottor Emilio Rutelli è un dentista maturo, ma di bell'aspetto, sposato con Elisa, una pianista che per lui ha rinunciato a una promettente carriera ed è sempre in preda a crisi nervose ai limiti del delirio, e padre di una sedicenne studentessa liceale, Eugenia, che lo adora morbosamente mentre detesta, per gelosia, la madre. La ragazza ha un'amica, Nicola, figlia di un diplomatico: una giovane spregiudicata e disponibile che, fingendosi sotto l'effetto dell'anestesia, si offre un bel giorno ad Emilio nel suo ambulatorio. Il dentista, anche se ha capito che quella di Nicola è solo una messinscena, si invaghisce della ragazza, e la tresca continua. Eugenia, che l'ha indovinata, accarezza l'idea di seguire l'esempio dell'amica. Quando Elisa viene ricoverata in una clinica, dopo l'ennesima crisi, una notte la ragazza, con la complicità del buio, si sostituisce a Nicola nel letto del padre. L'indomani, sotto lo sguardo perplesso del dentista, le due amiche corrono tranquillamente insieme a scuola.
SCHEDA FILM
Regia: Gianluigi Calderone
Attori: Gabriele Ferzetti - Emilio Rutelli, Ornella Muti - Eugenia, sua figlia, Eleonora Giorgi - Nicola, Valentina Cortese - Elisa Rutelli, Ninetto Davoli - Garzone del macellaio, Renata Zamengo, Carla Mancini, Jeanine Martinovic
Soggetto: Sandro Parenzo, Gianluigi Calderone
Sceneggiatura: Sandro Parenzo, Mimmo Rafele, Gianluigi Calderone
Fotografia: Armando Nannuzzi
Musiche: Piero Piccioni
Montaggio: Nino Baragli
Scenografia: Luciano Spadoni
Arredamento: Luciano Spadoni
Costumi: Wayne A. Finkelman
Altri titoli:
Les Passionnées
Passionate
Durata: 95
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA TECHNICOLOR
Produzione: TONINO CERVI PER PAC (PRODUZIONI ATLAS CONSORZIATE)
Distribuzione: PAC
NOTE
- REVISIONE MINISTERO LUGLIO 2000.
CRITICA
"Appiccicati l'uno all'altro da un opaco tessuto narrativo, spiccano alcuni pezzi forti di erotismo commerciale (...) un sogno morboso che sfiora la situazione di bestialità, ringhiosi amori fra la bionda e un cane lupo; il babbo che strappa gli abiti alla figliola (...) scena ripetuta due volte in un clima sempre più accentuato di tentazione incestuosa." (Tullio Kezich, 'Panorama', 25 aprile 1974)