Paolo ha 35 anni e ha alle spalle una brillante carriera di schermidore. Lasciato lo sport, è diventato redattore in un piccolo giornale sportivo di provincia. Un giorno un suo amico di vecchia data, Franz, muore d'infarto. In comune i due avevano un passato da campioni sportivi, poi Franz aveva iniziato a fare l'imprenditore. Per caso, Paolo scopre che sulla vita dell'amico ci sono strane ombre e che anche la sua morte sembra nascondere qualche segreto. Inizia, quindi, a indagare alla ricerca della verità incontrando personaggi inconsueti ed entrando in un universo per lui ostile ma affascinante. L'incontro con Leo, un bambino di dieci anni, affetto da autismo, segnerà la vera svolta nelle indagini...
SCHEDA FILM
Regia: Roberto Dordit
Attori: Claudio Santamaria - Paolo, Elio De Capitani - Giordano, Fabrizia Sacchi - Monica, Michela Noonan - Chiara, Diego Ribon - Alex, Giuseppe Battiston - Renato, Emilio De Marchi - Infanti, Emanuel Dabone - Naim, Enrica Rosso - Josephine, Daniele Mauro - Leo
Soggetto: Roberto Dordit
Sceneggiatura: Roberto Dordit, Serena Brugnolo
Fotografia: Tommaso Borgstrom
Musiche: Pasquale Laino, Paolo Buonvino
Montaggio: Luciana Pandolfelli
Scenografia: Beatrice Scarpato
Costumi: Maria De Fornasari
Durata: 85
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Produzione: FRANCESCA CIMA, NICOLA GIULIANO PER INDIGO FILM, IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA
Distribuzione: ISTITUTO LUCE (2007)
Data uscita: 2007-02-16
NOTE
- FILM REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI (DGC) E IL PATROCINIO DELLA FRIULI VENEZIA GIULIA FILM COMMISSION.
- PRESENTATO AL FESTIVAL DI TAORMINA 2005.
- CANDIDATO AI NASTRI D'ARGENTO 2007 PER: MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE E PRODUZIONE (FRANCESCA CIMA E NICOLA GIULIANO - INDIGO FILM).
CRITICA
"Dopo due anni di attesa, esce questo bel thriller sociale che racconta una realtà nascosta, quella degli incidenti sul lavoro, da noi in costante ascesa. Tecnico di spot e documentari, il neo regista Roberto Dordit usa entrambe le competenze per un mistery in cui il sempre più bravo Claudio Santamaria (ora esploderà come Rino Gaetano in tv) indaga sulla morte di un amico in cui vede oscure trame. Scritto e diretto in ritmo e suspense, sposando la causa dell'apnea, metafora del fiato trattenuto per non morire di esalazioni nelle concerie del Nord Est, è un contributo in giallo alla causa del cinema psicologico non gratuito, con qualche scorciatoia sentimentale e la bella idea di questo rapporto di amicizia oscurato post mortem. Santamaria ha una sorta di accesa passività sul mondo e si trova contro un caimano in anticipo su Moretti, il perfetto, cinico Elio de Capitani, una delle anime del Teatro dell' Elfo." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 16 febbraio 2007)
"'Apnea', opera prima di Roberto Dordit, è un noir raccontato attraverso i flashback, nel quale non si lesinano mistero, intrigo, morti e scomode verità. Una storia a sviluppo verticale, che svela l'ambiguità dei personaggi scartocciando piano piano i cliché di partenza. Non è un film perfetto, ma senz'altro un signor debutto, interpretato da un Santamaria particolarmente in vena." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 16 febbraio 2007)
"Patrocinato dalla Film Commission del Friuli Venezia Giulia, ambientato in una zona indefinita del Nord Est, realizzato in uno stile asciutto e pacato di nebbie e d'inverno, 'Apnea' di Roberto Dordit è arrivato finalmente nei cinema dopo molte difficoltà. (...) Lo stile del film interessante è classico; gli interpreti sono bravi; a parte l'ossessiva immobilità del protagonista. Michela Nooman è particolarmente attraente e intelligente. Benché la vicenda sia ristretta a pochi personaggi, l'ambientazione è inconsueta, importante." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 23 febbraio 2007)
"Il primo film di Roberto Dordit si inserisce in un panorama italiano che silenziosamente e fattivamente si sta popolando di opere prime, seconde, terze di buona e talvolta (Kim Rossi Stuart per tutti gli esordienti, il nuovissimo Saverio Costanzo per le conferme dopo il promettente debutto) di ottima fattura. E, per quel che conta rivela sintonie e sintomatici rimbalzi da un titolo all'altro. (...) 'Apnea' si ambienta anch'esso nel ricco nord-est italiano. Tra benessere e sfruttamento. E, attraverso i modi dell'indagine e del thriller affidati a un protagonista dal passato di campione di scherma e dal presente di cronista sportivo di provincia, diventa un'aspra denuncia degli incidenti sul lavoro e della metaforica sporcizia nascosta sotto i lussuosi tappeti. Claudio Santamaria si conferma risorsa di prima fila del cinema italiano." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 23 febbraio 2007)
"Per fortuna ci sono ancora cineasti in Italia che raccontano la classe operaia, mettono a fuoco la realtà della fabbrica, denunciano la condizione del lavoro. E per fortuna ci sono anche autori che sperimentano forme e linguaggi diversi da quelli (neo)realistici tradizionalmente usati dal cinema d'impegno civile. L'esordiente Roberto Dordit, quarantenne veneziano, con 'Apnea' esplora territori espressivi un po' francesi quanto al rapporto forma-contenuto e per svelare alcuni sconcertanti aspetti del Nord-est italiano industriale opta per gli stilemi del noir, per le atmosfere impalpabili, le implicazioni esistenziali dei legami tra i vari personaggi. (...) Il film, prodotto dalla Indigo Film di Nicola Giuliano e interpretato dagli efficaci Claudio Santamaria e Fabrizia Sacchi, funziona meglio quando sta per stringersi il cerchio delle indagini. Mentre lo smarrimento iniziale del reporter, il suo vagabondaggio di dolore, rabbia e sospetti, non hanno l'adeguata tensione narrativa." (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 17 marzo 2007)