Anplagghed al cinema

Scommessa vinta per il trio Aldo, Giovanni & Giacomo. Che porta sullo schermo un cabaret rivoluzionario

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ITALIA 2006
Adattamento cinematografico dello spettacolo teatrale di Aldo, Giovanni e Giacomo 'Anplagghed', ripreso con telecamere ad alta definizione e registrato con il sistema dolby digitale in modo da restituire le atmosfere e le emozioni dell'evento dal vivo. Tre astronauti e un robottino un po' secchione giungono sulla Terra a bordo della loro astronave Enterprise per studiare gli abitanti del nostro pianeta. Come punto d'osservazione scelgono un quartiere di periferia di una grande metropoli dove possono esaminare i Terrestri alle prese con i piccoli e grandi problemi di tutti i giorni.
SCHEDA FILM

Regia: Arturo Brachetti - regia teatrale, Rinaldo Gaspari - regia digitale

Attori: Aldo , Giovanni , Giacomo , Silvana Fallisi

Soggetto: Aldo , Giovanni , Giacomo , Valerio Bariletti, Arturo Brachetti, Cesare Gallarini, Marco Santin, Carlo Taranto, Giorgio Gherarducci

Musiche: Gino Marcelli

Scenografia: Rinaldo Rinaldi, Maria Grazia Cervetti

Costumi: Francesco Daniele Zanardi, Massimo Sarzi Amadè

Durata: 100

Colore: C

Genere: COMICO

Specifiche tecniche: SONY HD

Produzione: PAOLO GUERRA PER AGIDI SRL

Distribuzione: MEDUSA

Data uscita: 2006-11-24

NOTE
- LA PRIMA PARTE DELLA TOURNÉE, INIZIATA NEL FEBBRAIO 2006, HA TOCCATO 16 CITTÀ, CON 86 REPLICHE, POSIZIONANDOSI IN TESTA ALLE CLASSIFICHE DELLA STAGIONE TEATRALE 2005/2006.

- PER EFFETTUARE LA REGISTRAZIONE SONO STATI UTILIZZATI MEZZI DI RIPRESA EQUIPAGGIATI CON REGIA MULTICAMERA DIGITALE AD ALTA DEFINIZIONE (HD), 16 TELECAMERE CON TELEOBBIETTIVI STABILIZZATI, DUE BRACCI REMOTATI DA 12 METRI E 6 METRI DI LUNGHEZZA, REGISTRAZIONE AUDIO CON MIXING DIGITALE E RECORDER DIGITALE MULTITRACCIA (35 CANALI DI REGISTRAZIONE SEPARATI), RIPRESA PREDISPOSTA PER LA CODIFICA DOLBY 5.1. ED EDITING MULTICAMERA AVID DNA ADRENALINE HD.
CRITICA
"Parliamo di specifico cinematografico e-o teatrale? Ma va, parliamo della bravura strepitosa e del tempismo comico di Aldo, Giovanni e Giacomo che per proseguire la tournée col loro show (280.000 presenze), reo confessi lo trasferiscono in un film irresistibile proprio perché di natura teatrale (il fantasy regista è Brachetti), con risate del pubblico. Tagliato e rinnovato in parte, è la storia degli astronauti che cascano sulla Terra e osservano il peggio che c' è in giro. Non è vero che non sono politici, la loro satira, che parte concreta e arriva al puro surreale, fotografa i tempi incivili, nelle scorciatoie più grottesche. Silvana Fallisi in Baglio è un' ottima spalla e i tre «fratelli» si dividono equamente gag e risate, lavorando uni e trini in un unicum comico perfetto e contagioso nel deformare ma non troppo la realtà, sia che si tratta di Bancomat o motorini, terremoti o jumping: l'Oscar va alla scena al museo." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera, 24 novembre 2006)

"Non è un film, ma gli stessi comici del trio lo dichiarano apertamente. E' lo spettacolo che ha girato l'Italia la passata stagione, filmato e distribuito nelle sale 'per chi avrebbe desiderato ma non è riuscito a venire a teatro'. Insomma, un regalo per i fan (...) Non insinuiamo ma è difficile non dire che la curva cinecreativa del gruppo è discendente dopo aver toccato l'apice con 'Chiedimi se sono felice', terzo dei loro sei film." ('la Repubblica', 24 novembre 2006)

"Il teatro filmato non sta mai al top delle passioni cinéfile, ma Aldo, Giovanni e Giacomo costituiscono un caso a parte e la loro bravura può scavalcare valori, gusti e regole. 'Anplagghed' (storpiatura maccheronica dall'inglese unplug, staccare) non sarebbe nient'altro che una versione arricchita e ripulita dello spettacolo goduto nella scorsa stagione da circa 280mila spettatori, ma il condizionale serve a segnalare come la creatività del trio riesca a sabotare l'angustia strutturale e a reinventare sulle misure dello schermo ritmo e sostanza di una strepitosa contro-visione del mondo. Aldo, Giovanni e Giacomo, si sa, sono fuoriclasse della risata, ma non viaggiano sulla cresta dell'onda al pari dei santini Luttazzi, Cornacchione o Guzzanti perché non sfruttano le etichette politiche o le salmodie pedagogiche e preferiscono librarsi nelle voragini di una realtà di per sé grottesca e distorta: sulla base di un'arte mimica degna del primo Fo, di Gaber e del cabaret milanese anni Ottanta, promossa (sacrilegio!) dalle performance tv di 'Mai dire gol', hanno via via perfezionato il delicato ingranaggio dei loro irresistibili annali dell'assurdo. Al cinema le due ultime sortite li avevano trovati fuori forma, ma 'Anplagghed' non va considerato come un passo indietro: la storiella degli astronauti alla «Star Trek», che provano a raccontare di che pasta sia fatta l'umanità, si raccorda in pieno al cinema nonsensico e quasi surreale siglato da giganti come Buster Keaton, Totò o Peter Sellers. L'impressione, insomma, è quella che le gag, gli sketch e i castelli in aria verbali e gestuali non si rifugino nel comfort della registrazione, ma ricamino le traiettorie impazzite della fatica di vivere da un punto di vista tanto più esilarante quanto più strategico e coerente." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 25 novembre 2006)

"Aldo, Giovanni e Giacomo dal teatro al cinema. È una loro consuetudine che ha sempre dato felici risultati. Si pensi a quel loro festosissimo esordio con 'Tre uomini e una gamba', seguito da altri gustosi esperimenti più o meno nelle stesse cifre, da 'Così è la vita', a 'Chiedetemi se sono felice', per arrivare, due anni fa, a 'Tu la conosci Claudia?'. (...) Facendo in modo di arrivare ad una vera e propria galleria di "mostri" che, ad ogni svolta, esibisce tic coloratissimi sostenuti da battute di dialogo una più divertente dell'altro: nel solito clima che fa sempre il successo dei tre, metà surreale metà cronistico. Con lazzi, beffe, ammiccamenti che poi la recitazione si incarica di colorare ulteriormente. Uno spasso, cui difficilmente si resiste." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 25 novembre 2006)

"Resta che trarre dal cabaret un 'film' è un'utopia. Almeno si fossero tolti dai frammenti ricomposti dello spettacolo teatrale applausi e risate del pubblico d'origine... Invece no. Comunque Aldo, Giovanni e Giacomo non sono mai andati per il sottile: capaci di spunti brillanti, non lo sono mai stati capaci di rispettare una sceneggiatura, ance se ideata o dettata da loro stessi. Nella sua formula a episodi 'Anplagghed al cinema' evita questo tipo di difetto, ma ne ha altri; ritmo sommesso, ripetitività intensa, fantasia in riserva o comune tenuta a freno, in particolare per la paura di far male a qualcuno, tipica di chi è 'nato' in tv. Comprensibile. Ma perché, ormai famosi anche fuori dalle tv, vellicare le ipocrisie buoniste anziché scorticarle? Perché evocare il provincialismo anglofobo senza fustigarlo?." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 25 novembre 2006)