Animal Kingdom

4/5
Convince l'esordio dell'australiano David Michôd: gangster-movie crepuscolare con un cast in stato di grazia, Fuori Concorso alla Festa di Roma

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AUSTRALIA 2010
Alla morte della madre, il giovane Josh Young si trasferisce a casa di sua nonna facendo così l'ingresso nel clan degli zii, gangster pericolosi che rispettano solo la forza, come nel regno animale. Quando uno degli zii viene ucciso dalla polizia, Josh si troverà costretto a scegliere tra la propria famiglia e il rischio di doverla tradire e scoprirà che l'unico modo per sopravvivere è giocare secondo le regole spietate del suo clan: mostrare a tutti gli altri chi è il più forte.
SCHEDA FILM

Regia: David Michôd

Attori: Ben Mendelsohn - Andrew 'Pope' Cody, Joel Edgerton - Barry 'Baz' Brown, Guy Pearce - Detective Nathan Leckie, Luke Ford - Darren Cody, Jacki Weaver - Janine 'Smurf' Cody, Sullivan Stapleton - Craig Cody, James Frecheville - Joshua 'J' Cody, Dan Wyllie - Ezra White, Anthony Hayes - Detective Justin Norris, Laura Wheelwright - Nicky Henry, Mirrah Foulkes - Catherine Brown, Justin Rosniak - Detective Randall Roache, Susan Prior - Alicia Henry, Clayton Jacobson - Gus Emery, Anna Lise Phillips - Avvocato Justine Hopper

Sceneggiatura: David Michôd

Fotografia: Adam Arkapaw

Musiche: Antony Partos

Montaggio: Luke Doolan

Scenografia: Josephine Ford

Costumi: Cappi Ireland

Durata: 113

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANAVISION PANAFLEX MILLENNIUM XL, 2K/SUPER 35 (3-PERF) STAMPATO A 35 MM (KODAK VISION PREMIER 2393)/D-CINEMA (1:2.35) - DE LUXE

Produzione: PORCHLIGHT FILMS, SCREEN AUSTRALIA

Distribuzione: MIKADO - DVD E BLU-RAY: CG HOME VIDEO / MIKADO (2011)

Data uscita: 2010-10-30

TRAILER
NOTE
- FUORI CONCORSO ALLA V EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (2010). - JACKI WEAVER E' STATA CANDIDATA AL GOLDEN GLOBE E ALL'OSCAR 2011 COME MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA.
CRITICA
"C'è un sottobosco a Melbourne dove si muovono, impauriti e per questo più pericolosi, animali feroci braccati da predatori non meno spietati. 'Animal Kingdom' (...) non è un documentario naturalistico, ma un western metropolitano dove però lo sguardo del regista australiano, l'esordiente e bravo David Michôd, segue i personaggi con lo stesso interesse con cui un etologo seguirebbe l'oggetto dei suoi studi nel regno animale. Quella che descrive è una guerra senza regole tra guardie e ladri in cui è difficile distinguere i buoni dai cattivi. Una pellicola durissima, che non risparmia crudeltà, ma che non si abbandona a scene di violenza fini a se stesse né utilizza effetti speciali per renderle più orribili - alla Cohen o alla Tarantino per intendersi - riuscendo in questo modo a restituire al racconto un'inquietante atmosfera di realismo. Miglior film al Sundance Festival 2010 (...). Come avveniva in 'Non è un paese per vecchi', dei fratelli Cohen, Michôd presenta una realtà totalmente negativa e senza speranze. Le scelte compiute dai personaggi, dettate da paura e da desiderio di vendetta ma mai di giustizia, appaiono tutte sbagliate. È la descrizione di una realtà dove bene e male si confondono e che non ammette possibilità di redenzione. Un film ben interpretato e altrettanto ben girato, problematico, che fa riflettere sulla deriva di una società che non sa proporre uno sguardo positivo sull'uomo e che finisce per arrendersi a una situazione percepita come ineluttabile." (Gaetano Vallini, 'L'Osservatore Romano', 31 ottobre 2010) "Bellissima sorpresa del cinema australiano con quest'opera prima di David Michod che ci porta in una famiglia di bravi ragazzi. (...) Una tragedia in nero, elisabettiana più che scespiriana, dove la potenza dell'autore si fa strada nello zoo di macerie familiari e sociali: un gruppo di attori ci fa sospettare che non c'è ragione di sperare." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 5 novembre 2010) "Claustrofobie criminali, famiglie monster, corruzioni, vendette, violenze bestiali. Di questo si compone il prodigioso 'Animal Kingdom' del deb australiano David Michod. Che, trasferito in US con indigestioni di Peckinpah, Carpenter, Van Sant, certo Scortese, il connazionale Hillcoat (il tono non è lontano da 'The Proposition') e altri signori del wild dark & paranoid underworld, ha messo tutti al tappeto, vincendo il Sundance 2010 e piazzandosi tra i migliori esordi dell'annata. Sfiorando il già-cult." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 4 novembre 210)