Benjamin Kincaid, reduce dalla Corea, trova la moglie Angela con un bambino di 5 mesi che ingiustamente non riconosce come suo e che fa rapire dagli uomini di Hogan, padrino della malavita di Montreal. Disperata, la donna offende gravemente Hogan e denuncia alla polizia un'azione di contrabbando nella quale Ben viene arrestato. Dopo 23 anni, mentre il marito da cui è divorziata è in galera, Angela si è rifatta una vita e ha raggiunto una buona posizione. Casualmente fa la conoscenza di Jean, il figlio che è stato accolto e allevato dai coniugi Labrecque come proprio. L'ammirazione e l'amore reciproco di Angela e Jean, entrambi all'oscuro del loro rapporto di madre e figlio, esplode, nonostante le oscure premonizioni della veggenti Coco e l'intervento di Marie Labrecque, preoccupata per il fatto che Jean abbia rotto la sua relazione con Susan. I due amanti sono ormai decisi a sfidare l'opinione pubblica quando, deciso a vendicarsi, torna dalla prigione Ben, che, penetrato in casa, uccide Angela e viene ucciso da Jean.
SCHEDA FILM
Regia: Boris Sagal
Attori: Sophia Loren - Angela Kincaid, Steve Railsback - Jean Lebrecque, John Huston - Hogan, John Vernon - Ben Kincaid, Michelle Rossignol - Coco, Jean Lapointe - Signor Lebrecque, Andrée Cousineau - Susan, John Boylan - Sean, Luce Guilbaut - Marie Lebrecque, Pierre Duffresne, Yvon Dufour, Ji-Tu Cumbuka
Soggetto: Charles E. Israel
Sceneggiatura: Charles E. Israel
Fotografia: Marc Champion
Musiche: Henry Mancini
Montaggio: Yves Langlois
Scenografia: Seamus Flannery
Arredamento: Ronald Fauteux
Effetti: John Thomas (III)
Durata: 95
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM, TECHNICOLOR
Produzione: astral films
Distribuzione: PIC (1978), RETEITALIA
CRITICA
"Il film, carente già in fase di sceneggiatura, passa da situazioni da romanzo d'appendice ottocentesco a sequenze melodrammatiche, chiudendo le une e le altre con cadenze più che scontate. Qualche tocco professionistico del regista, dedotto da moduli ritenuti 'commerciali', e l'impegno degli interpreti alle prese con personaggi assurdi, non impediscono al lavoro di toccare punte di comicità in momenti che dovrebbero essere di alta drammaticità. La costruzione narrativa, infatti, attinge alla tragedia greca; ma la Giocasta-Angela rimane un personaggio da fumetto, nonostante gli sforzi di una Loren tra l'altro costretta a superare contro le leggi della natura 23 anni senza alterazioni fisiche. Queste e altre incongruenze del racconto indurrebbero a considerare come un paradosso o uno scherzo di cattivo genere il rapporto incestuoso Angela-Jean." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 85, 1978)