Ad Amsterdam viene scoperto il cadavere di una prostituta, orribilmente uccisa a coltellate. L'unica testimone oculare è una vecchia mendicante, che dice di aver visto la notte precedente un mostro tutto nero, mentre uccideva e trascinava via la donna: ma nessuno le crede. Le indagini vengono affidate ad un giovane poliziotto, Eric Visser, stimato dai suoi superiori, che si trova subito davanti a gravi difficoltà. Intanto i delitti dell'omicida misterioso si susseguono: vengono uccisi due ecologisti che raccoglievano i campioni d'acqua in un canale, poi due ragazze. Tutti gli assassini avvengono nei tanti canali di Amsterdam, che offrono infinite possibilità di nascondiglio e di fuga al mostro, il quale, evidentemente, li conosce molto bene. Ogni volta egli, emerso improvvisamente, afferra le vittime, le trascina sott'acqua, e le uccide, sempre con un coltello, che in genere è quello seghettatto dei sommozzatori. Le ricerche dell'investigatore cominciano pertanto nei molti club di sommozzatori, che esistono ad Amsterdam. Egli fa così amicizia con Laura, una bella ragazza, e conosce poi il suo psichiatra, che l'ha spinta a diventare sommozzatrice, mentre egli, un tempo appassionatissimo, ha poi lasciato da anni questo sport, dopo un incidente capitato ad un suo amico. Mentre le indagini non danno risultati, perchè ogni volta che il poliziotto crede di agguantare l'assassino, questi riesce invece abilmente a sfuggirgli, Eric e Laura vivono una storia d 'amore. Dopo altri omicidi, finalmente l'investigatore riesce a trovarsi di fronte il maniaco, sempre coperto dalla tuta e dalla maschera da sub, ma questi fugge a bordo di un potente motoscafo, e Eric lo insegue con un altro altrettanto veloce: è una corsa disperata, mentre i due bolidi sfrecciano a grande velocità negli angusti canali. Alla fine il poliziotto, ferito viene trasportato all'ospedale, mentre l'altro, che pure deve essere stato colpito, riesce ancora una volta a fuggire. Laura crede ormai di capire che l'assassino è il suo psichiatra, ma poi si trova davanti il maniaco, da cui si salva a stento. Braccato sempre più da vicino, e sapendosi senza scampo, il mostro sta per essere preso; anche Eric lo insegue, essendo uscito dall'ospedale, temendo per la vita di Laura. Entrando nelle fogne della città, l'assassino raggiunto il suo rifugio segreto, si uccide, dopo aver mostrato il suo volto sfigurato: si tratta ....
SCHEDA FILM
Regia: Dick Maas
Attori: Wim Zomer, Monique Van De Ven - Laura, Huub Stapel - Eric Visser, Lou Landre', Tanneke Hartuzuiker, Tatum Dagelet, Edwing Bakker, Hidde Maas, Serge-Henri Valcke
Soggetto: Dick Maas
Sceneggiatura: Dick Maas
Fotografia: Marc Felperlaan
Musiche: Dick Maas
Montaggio: Hans Van Dogen
Scenografia: Benedict Schillemans
Costumi: Yan Tax
Effetti: Hans Voors, Martin Gutteridge
Altri titoli:
Il dannato di amsterdam
Durata: 111
Colore: C
Genere: THRILLER
Specifiche tecniche: PANORAMICA
Produzione: LAUREENS GEELS E DICK MAAS
Distribuzione: C.D.I. - AZZURRA HOME VIDEO
CRITICA
"Capace di sequenze di terrore, e facendo largo uso della soggettiva ansimante, come accadeva nello 'Squalo' Maas manda in porto il thriller in stile ogni tanto da telefilm, mescolando nel torbido e ponendo il mostro proprio nel mezzo della civilissima città, avvertimento di pericolo. La scuola di De Palma ha così un nuovo adepto: che dirige bene gli attori, tira via sulla psicologia, bara sulla verosimiglianza ma non perde di vista lo spettacolo. E c'è naturalmente un sottofondo, perché è chiaro, moralmente parlando, che siamo tutti un po' colpevoli." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 15 Settembre 1988)
"Di plausibile, comunque, c'è ben poco, specie quando, finiti gli interrogativi e la suspense, la storia si stringe attorno alle ultime gesta dell'omicida finalmente braccato, e le situazioni di contorno, con i personaggi incontrati per caso e quelli che via via finiscono uccisi, non sono mai molto originali, quasi il regista, un manuale dei polizieschi di Hollywood-come guida, si sia limitato a ripetere schemi risaputi e moduli già messi in pratica oltre Atlantico: in vista di risultati più o meno simili. Non negherò almeno in parte, questi risultati. Le tensioni ci sono le curiosità attorno al mostro senza volto a poco a poco, con il progredire dell'azione, aumentano e la sorpresa finale, proprio perché arriva inaspettata, un certo effetto lo suscita. Ma i climi restano noti e tutti all'insegna del già visto. L'unica cosa da fare, così è accontentarsi. Il poliziotto sfaticato che non fa mai centro è Huub Stapel, nemico del rasoio, la bella di turno si chiama Monique van de Ven, prodiga di favori e di grazie. A ricordare l'Amsterdam che il film dice ormai superata quella delle ragazze in vetrina." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 16 Settembre 1988)
"Raccontato con verve, 'Amsterdamned' beneficia dell'estro visivo di un regista colto e ironico, in linea con una cinematografia che esprime autori di doti immaginative insolite, da Veroheven ('Flesh and blood') e Stelling ('Lo scambista'). Il film di Maas, che firma anche le musiche, è pure un esempio intelligente di scenografia territoriale. Meravigliosa coprotagonista Amsterdam." (Silvio Danese, 'Il Giorno', 12 Settembre 1988)