Andrew Sterling, un commediografo di colore, vincitore del premio Pulitzer, arriva nella sua casa di villeggiatura, appena acquistata. Due curiosi vicini, Phil e Judy Gillman lo vedono all'interno della casa e, non sapendo che lui è il nuovo proprietario, suppongono che si tratti di un ladro in azione. Colti dal panico, i Gillman chiamano il capo della polizia dell'isola, che è ben lieto di sfruttare l'arresto a fini pubblicitari, essendosi candidato alla carica di Commissario di Contea. Poco più tardi, il commissario si rende conto del terrificante errore commesso e tenta quindi di rimediarvi nel modo migliore. Si mette d'accordo con un piccolo delinquente appena arrestato, Amos Odell. Amos viene scarcerato e si intrufola abilmente nella casa di Andrew, dove fa finta di prenderlo come ostaggio. Andrew, convinto di essere la vittima di persecuzioni razziste, e Amos, che si sente emarginato a causa della sua povera estrazione sociale, scappano di casa e uniscono le loro forze contro i comuni persecutori.
SCHEDA FILM
Regia: E. Max Frye
Attori: Samuel L. Jackson - Andrew Sterling, Nicolas Cage - Amos Odell, Michael Lerner - Phil Gillman, Margaret Colin - Jody Gillman, Dabney Coleman - Cecil Tolliver, Brad Dourif - Donnie Donaldson, Chelcie Ross - Earl, I.M. Hobson - Waldo Lake, Jeff Blumenkrantz - Ernie, Todd Weeks - Stan, Ron Taylor - Sherman, Jodi Long - Wendy Wong, Jordan Lund - Riley, Walter Raymond - Anchorman, Ernie Garrett - Capitano Di Polizia, Bob Balaban - Dr. R.A. Fink, Michael Burgess - Reporter Afro-Amer., Loretta Devine - Ula, Leonor Anthony - Reporter Ispanico, Giancarlo Esposito - Rev. Fenton, Aimee Graham - Stacy
Soggetto: E. Max Frye
Sceneggiatura: E. Max Frye
Fotografia: Walt Lloyd
Musiche: Richard Gibbs
Montaggio: Jane Kurson
Scenografia: Patricia Norris
Costumi: Patricia Norris
Effetti: Joe Digaetano
Durata: 95
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI
Produzione: GARY GOETZMAN
Distribuzione: PENTA FILM - PENTAVIDEO, MEDUSA VIDEO (PEPITE)
NOTE
- REVISIONE MINISTERO SETTEMBRE 1993.
CRITICA
"Commedia acida e pungente, che sconfina volentieri nella farsa pur conservando una sua polemica leggerezza, 'Amos & Andrew' si getta a capofitto nella cattiva coscienza dell'americano medio, senza distinzione di pelle. Bersaglio della satira è tanto il bianco attaccato ai suoi privilegi, pur mascherati dietro un'apertura mentale solo di convenienza, quanto il nero giunto al successo senza liberarsi dal pregiudizio paranoico della persecuzione razziale. Nel vivace gioco di coppia tra l'intellettuale Andrew/Samuel L. Jackson e il teppista Amos/Nicolas Cage, entrambi martiri destinati a trasformarsi in giustizieri, affiora in controluce una problematicità affrontata in maniera tutt'altro che pensosa o prosaica." ('Il Messaggero', 13 settembre 1993)
"Il razzismo è un sentimento strisciante, si annida nelle coscienze, scatena fameliche repressioni. Peccato che lo sceneggiatore e regista Max Frye non abbia saputo conferire al racconto i giusti ritmi. Il film resta indeciso fra il dramma e la satira: poco incalzante il primo, ricco di dolenti riflessioni la seconda. Nicolas Cage è all'altezza dei suoi personaggi, con cattiveria sorniona. Ma è il nero, Samuel L. Jackson, che tiene cattedra, squadrando con fermezza il ruolo dell'intellettuale socialmente segregato ma ben consapevole dei propri diritti." (Gregorio Napoli, 'Il Giornale di Sicilia', 25 ottobre 1993)
"Insomma lo spunto è carino, il casting è buono (compreso Brad Dourif nei panni di un poliziotto pasticcione e Giancarlo Esposito in quelli di un predicatore) e Jackson e Cage funzionano bene assieme. Il vero problema è che dopo lo spunto iniziale non c'è molto altro. Il film si trascina stancamente senza riuscire mai a rendere i personaggi secondari particolarmente interessanti e senza dare mai realmente dei giri di vite alla storia. 'Variety' esagera dicendo che si tratta di 'a one joke sketch that doesn't work as a feature' (uno sketch basato su una sola battuta che non funziona come film). E' vero però che come cortometraggio sarebbe stato fulminante." ('Cineforum')