Tempi duri per una piccola agenzia immobiliare di Chicago. La direzione ha un'idea: l'agente che realizzerà il maggiore numero di vendite alla fine del mese vincerà una Cadillac Eldorado. Per il secondo classificato, un servizio di coltelli da cucina. Terzo premio a pari merito per tutti gli altri: il licenziamento. Fra gli agenti si scatena la caccia al cliente."E' un mondo di burocrati, funzionari scaldasedia, tutti con l'occhio sempre sull'orologio... Insomma, è un fottutissimo mondo. Una specie in via di estinzione. Eh già, apparteniamo a una razza in via di estinzione. Ecco perchè dobbiamo stare uniti". Ricky Roma può permettersi di parlare in questo modo perchè è l'agente più scaltro, e anche questa volta riesce ad accaparrarsi i clienti migliori.
SCHEDA FILM
Regia: James Foley
Attori: Al Pacino - Ricky Roma, Jack Lemmon - Shelley Levene, Alec Baldwin - Blake, Alan Arkin - George Aaronow, Ed Harris - Dave Moss, Jude Ciccolella - Detective, Jonathan Pryce - James Lingk, Paul Butler - Poliziotto, Bruce Altman - Mr. Spannel, Kevin Spacey - John Williamson, Lori Tan Chinn - Guardarobiera
Soggetto: David Mamet
Sceneggiatura: David Mamet
Fotografia: Juan Ruiz Anchía
Musiche: James Newton Howard
Montaggio: Howard E. Smith
Scenografia: Jane Musky
Costumi: Jane Greenwood
Effetti: Mike Maggi
Durata: 101
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: SCOPE A COLORI
Tratto da: Testo teatrale di David Mamet
Produzione: JERRY TOKOFSKY E STANLEY R.ZUPNIK PER ZUPNICK-CURTIS PROD.
Distribuzione: LIFE INTERNATIONAL - VIDEO: PANARECORD
NOTE
- SUONO: DANNY MICHAEL.
- MAMET HA VINTO IL PREMIO PULITZER (BEST DRAMA) NEL 1984.
- AL PACINO HA OTTENUTO LA NOMINATION AGLI OSCAR E AI GOLDEN GLOBE 1993 COME MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA.
- JACK LEMMON HA VINTO LA COPPA VOLPI A VENEZIA COME MIGLIOR ATTORE.
CRITICA
Turpiloquio e linguaggio grossolano dominano oltre misura la denuncia dura e spietata contro la società americana, dei suoi metodi di selezioni brutali e della pressione psicologicamente esercitata sulle persone. La corsa alla competizione, è qui esemplata in maniera angosciante e con ciò gli stimoli da un lato (con premi o licenziamenti in tronco) e le paure dell'altro (il pane quotidiano, i mutui e i debiti, lo stress). Il paesaggio umano e finanziario circostante è dunque configurato da una irreversibile amoralità, che vede i più deboli sbranarsi per poi essere stritolati nella maratona verso il successo, penalizzando ogni altro valore. La società va così diritta nel degrado travolgendo anche gli indifesi e i pavidi comunque gli sfortunati costretti a loro volta ad esercitare violenza su altri con ricatti e furfanterie. Tratto da un lavoro di David Mamet (noto uomo di spettacolo), il film poggia sulla sua solidissima sceneggiatura, trasmettendo una sorta di angoscia in un clima che a parte rare uscite all'aperto o sotto una pioggia battente, richiama tutto ciò che vi è di claustrofobico nella tradizione teatrale. (Segnalazioni Cinematografiche)