Il conte Carlo Livraghi, uomo di mezza età, che poco prima ha sposato la giovanissima cugina Roberta, viene ucciso da una donna, che poi di uccidersi. L'assassina sopravvive; ma la polizia non riesce a stabilire la sua identità. Ella è priva di documenti e si rifiuta di dire il suo nome. Avendo fatto, per suo conto, delle indagini, il difensore d'ufficio riesce a stabilire che l'assassina è Anna, nipote del conte Bernardo Livraghi e cugina dell'ucciso. Molti anni prima, Anna, innamoratasi di un ufficiale, è fuggita dalla casa dello zio per seguire l'amato. L'ufficiale è stato dato per disperso nella prima guerra mondiale: così Anna è rimasta sola con Roberta, la figlia nata dalla loro relazione. Quand'ella si è rivolta per aiuto allo zio Bernardo, questi ha preso la bambina, ma ha imposto ad Anna di rinunziare ai suoi diritti di madre. Dopo molti anni, Anna apprende che Roberta sta per sposare il dissoluto, disonesto, non più giovane Carlo. Non avendo potuto impedire il matrimonio, essa ha ucciso Carlo. L'intervento al processo, di Roberta, che da un vecchio servo ha appreso la verità, indurrà i giudici ad essere meno severi con Anna.
SCHEDA FILM
Regia: Adelchi Bianchi
Attori: Lauro Gazzolo - Il vecchio servo, Michele Malaspina - Conte Bernardo Livraghi, Lia Amanda - Anna, Gino Leurini, Vittorio Sanipoli - Carlo Livraghi, Mirko Ellis, Irene Genna - Roberta da grande, Nino Milano, Maria Grazia Sole, Luisella Cairati - Roberta piccola
Soggetto: Adelchi Bianchi
Sceneggiatura: Edoardo Anton, Adelchi Bianchi, Fulvio Palmieri
Fotografia: Giuseppe La Torre
Musiche: Carlo Innocenzi
Scenografia: Alfredo Montori
Durata: 89
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Produzione: MARIO CAVALIERI E GIANADOLFO COGLIATI DEZZA PER VALOR FILM - RO-BI FILM
Distribuzione: REGIONALE
NOTE
- DIRETTORE DI PRODUZIONE: CARLO MERKEL E GIANNI SOLITRO.
- AIUTO REGISTA: MARIO RAFFI.
CRITICA
."Il soggetto è un macchinoso romanzo a fumetti svolto con assoluto disprezzo della logica e della verosimiglianza". (Anonimo, "Segnalazioni Cinematografiche", Vol. XXXIV, 1953)