A Madrid nel 1950, Paco, un giovane soldato di origine campagnola, viene congedato dall'Esercito. Il suo ex comandante gli trova un posto nel cantiere di un amico, ma Paco si licenzia e passa alle dipendenze di un fornaio. Vuol lavorare e poi sposare la fidanzata Trini (domestica del suo superiore, ottima ragazza, illibata ed economa): intanto prende in affitto una camera presso Luisa, una vedova più matura ed esperta di lui, la quale immediatamente lo conquista con la sua ardente sensualità. La donna, inoltre, coinvolge Paco per far soldi in affari loschi. Sospettando di essere tradita, Trini si concede al fidanzato proprio nell'alloggio della maliarda, che la incontra a cose fatte sulle scale di casa. Luisa è gelosissima e Paco si ritrova conteso e sballottato fra i sentimenti delle due rivali. Consigliata dalla datrice di lavoro, Trini porta per qualche giorno Paco fuori Madrid dalla anziana madre, spacciandolo come marito. Intanto Luisa viene richiesta da un gruppetto di disonesti di pagare un debito di 15.000 pesetas; lei non le ha e, dato che qualcuno di essi le ha lasciato lividi sulla faccia, Paco pensa di farsele consegnare dalla fidanzata, sotto il pretesto di comprare un bar, per lavorare insieme, sposarsi sul serio e alloggiare al piano di sopra. Trini accetta felice (le pesetas da lei risparmiate sono anzi 30.000): i due partono e, nell'alberghetto in cui sono scesi, lui la deruba per portare a Luisa i soldi promessi. Poi, però pentito, ritorna dalla ragazza, sconvolta e delusa, si accusa e le racconta tutta la storia. Trini impugna un rasoio e minaccia di uccidersi, lui le promette di dimenticare Luisa, purché la sfortunata ragazza receda dal suo proposito. Lei però non riesce a perdonare l'inganno e l'umiliazione subiti e chiede a Paco di ucciderla. E Paco lo fa usando il rasoio, mentre la neve cade sui due davanti alla facciata di una chiesa gotica. Paco corre alla stazione: il treno per Madrid è in partenza, ma Luisa riesce a scendere in corsa e si getta fra le braccia dell'amante. L'amore per lei ha avuto la meglio sul fragile Paco, plagiato da Luisa e assassino di Trini.
SCHEDA FILM
Regia: Vicente Aranda
Attori: Victoria Abril - Luisa, Jorge Sanz - Paco, Maribel Verdú - Trini, Enrique Cerro - Comandante, Alicia Agut - Madre di Trini, Mabel Escaño - Moglie del comandante
Soggetto: Carlos Perez Marinero, Álvaro del Amo, Vicente Aranda
Sceneggiatura: Vicente Aranda, Álvaro del Amo, Carlos Perez Marinero
Fotografia: José Luis Alcaine
Musiche: José Nieto (II)
Montaggio: Teresa Font
Scenografia: Josep Rosell
Effetti: Reyes Abades
Durata: 100
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI
Produzione: PEDRO COSTA PRODUCIONES CINEMATOGRAFICAS
Distribuzione: ARTIMM - WARNER ESPANOLA (SPAGNA) - MINERVA VIDEO, PANARECORD, RCS FILM & TV
NOTE
- 2 EDIZIONE
CRITICA
Victoria Abril, immancabile in tutti i film di vincente Aranda è qui con più grinta del solito, fino alla durezza. (Gian Luigi Rondi, Il Tempo) Film bizzarro e senza ritegni. (Alfio Cantelli, Il Giornale) "Amantes" di Vincente Aranda, nonostante qualche lungaggine ed il tradizionalismo assoluto dello stile, è un film di granitica coerenza. (Valerio Caprara, Il Mattino) Sono costruiti bene i personaggi, niente affatto unidimensionali: il ragazzo appena uscito dal servizio militare, travolto dalla scoperta del sesso ma insieme innamorato della fidanzata, cameriera del comandante, e abbastanza doppio da usare la confessione come autoassoluzione; la ragazza schiacciata dall'umiliazione, che tenta di lottare e poi rinuncia, "non voglio vivere"; la vedova bella e scaltra, affittacamere e truffatrice, sfruttatrice però anche innamorata, forse assassina, Victoria Abril bravissima. (La Stampa, Lietta Tornabuoni, 9/11/91) Vicente Aranda ha il gusto e la misura di un buon illustratore e si muove con prudenza sul piano formale, costruendo un film che sarebbe molto tradizionale e un po' televisivo se non fosse per l'intensità e il torrido sex-appeal di Victoria Abril, che riesce ad esprimere sensualità anche vestita e con gli occhialoni neri con cui si maschera. E se è merito di Aranda riuscire a tenere sul filo della tensione e della verità psicologica questo banalissimo triangolo, fino a farci accettare un sacrificio finale di brutale inutilità, è Victoria Abril a trasformare il film, da romanzone d'epoca, in una credibile storia di passione. E a rendere credibile come partner erotico quel simpatico gnoccolone di Jorge Sanz, che ha sempre l'aria miracolata per il fatto di essere conteso tra due notevolissime bellezze come le sue donne. (La Repubblica, Irene Bignardi, 12/10/91) Sempre dichiaratamente confinante con il romanzo d'appendice, Amantes riesce a superare tutte le probabilità e gli imprevisti grazie alla tenuta psicologica, al decor dei gesti e delle occhiate, al ritmo flamenco del dramma della gelosia. Attenzione alla bella colonna sonora: riconoscerete, come avvertimento, strani e continui scampanellii liturgici: ancora una volta Eros e Thanatos, con la complicità della Carmen. (Corriere della Sera, Maurizio Porro, 9/11/91)