Sophie e Julien, da bambini, hanno iniziato un gioco che li ha accompagnati per tutta la loro vita: una scommessa continua per infrangere tutti i divieti, sfidare le autorità, ridere, farsi male, ma soprattutto un modo per evitare di dirsi la verità e nascondere dietro l'amicizia il loro amore...
SCHEDA FILM
Regia: Yann Samuell
Attori: Guillaume Canet - Julien, Marion Cotillard - Sophie, Thibault Verhaeghe - Julien a 8 anni, Josephine Lebs-Joly - Sophie a 8 anni, Gerard Watkins - Padre di Julien, Emmanuelle Grönvold - Madre di Julien, Laetizia Venezia - Christelle, Gilles Lellouche - Serguei, Élodie Navarre - Aurelie, Julia Faure - Sorella di Sophie, Frederic Geerts - Igor, Christophe Rossignon - Medico, Nathalie Nattier - Sophie a 80 anni, Robert Willar - Julien a 80 anni
Sceneggiatura: Yann Samuell, Jacky Cukier, Equinoxe
Fotografia: Antoine Roch
Musiche: Philippe Rombi
Montaggio: Andrea Sedlácková
Scenografia: Jean-Michel Simonet
Costumi: Julie Mauduech
Altri titoli:
Mieux que la vie
Love Me If You Dare
Durata: 93
Colore: C
Genere: SENTIMENTALE DRAMMATICO
Produzione: CHRISTOPHE ROSSIGNON PER ARTEMIS PRODUCTIONS, C.R.R.A.V., CANEO FILMS, COFIMAGE, CANAL+, FR2, M6 FILMS, MEDIA SERVICES, NORD-OUEST PRODUCTIONS, PROCIREP,<br> STUDIO CANAL, STUDIO IMAGE 9, WALLIMAGE
Distribuzione: MEDIAFILM (2004)
Data uscita: 2004-03-12
NOTE
- FOTOGRAFO DI SCENA: JEAN-CLAUDE LOTHER.
CRITICA
"'Amami se hai il coraggio' è una romantica, curiosa, intelligente variazione sui giochi proibiti infantili e la forza del destino. Ne è felicemente responsabile Yann Samuell, che insiste sul famoso dittico amore e morte, perché l'amore è un assoluto naturale che se ne deve fregare del mondo. Il film palleggia e insegue con forte inventiva visiva la storia di due bambini che si giurano eterno amore (...) Effetti speciali di realismo magico (un ossimoro?), colori sgargianti, qualche poeticismo di troppo che rende il film un mix vitale, pop e stucchevole le cui radici portano a De Musset e Marivaux: le sorprese d'amore non finiscono." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 13 marzo 2004)
"Il film è girato in uno stile vivace e stucchevole, con abuso di effetti digitali, buffi caratteri secondari e una mezza dozzina di versioni differenti de La vie en rose. Il film spiazza, sconcerta, non annoia, ma non convince mai, sprizza furbizia da ogni lato e rimane un esercizio futile e vecchiotto." (Emiliano Morreale, 'Film Tv', 16 marzo 2004)