Tullio Venturini vive da solo in un paesino della Toscana. È vedovo e gli è rimasta soltanto sua figlia Anna, che è partita per Roma per inseguire il suo sogno di fare l'attrice. Tullio ogni sera guarda la televisione e immagina di potervi vedere, un giorno, sua figlia. Anna, nel frattempo, è riuscita a diventare famosa, ma come attrice di film porno. In paese tutti conoscono la verità, ma nessuno ha il coraggio di raccontarla al padre. Quando un giorno Tullio si reca a Roma per andare a trovare Anna e conoscere il suo nuovo mondo, si scontra con la triste realtà che lo lascia interdetto. Ma si può smettere di amare una figlia?
SCHEDA FILM
Regia: Bruno Colella
Attori: Moana Pozzi - Anna Venturini, Novello Novelli - Tullio Venturini, Nadia Rinaldi - Mary, Tony Esposito - Marco, Flavio Bucci - Pagani, Carlo Buccirosso, Alessandro Borgese, Eugenio Bennato, Victor Cavallo, Massimo Ceccherini, Bruno Colella
Soggetto: Giovanni Veronesi, Bruno Colella
Sceneggiatura: Bruno Colella, Giovanni Veronesi
Fotografia: Blasco Giurato
Musiche: Giovanni Nuti
Montaggio: Mirco Garrone
Scenografia: Fabio Vitale, Osvaldo Monaco
Costumi: Giovanni Castelnuovo
Effetti: Luciano Anzellotti - effetti sonori
Durata: 100
Colore: C
Genere: BIOGRAFICO
Produzione: GALLIANO JUSO PER METROFILM
Distribuzione: DISTRIBUZIONI INDIPENDENTI REGIONALI - RICORDI VIDEO
NOTE
- REVISIONE MINISTERO DICEMBRE 1992
- LUNGHEZZA: METRI 2522
CRITICA
"E' bravo il regista Colella nel caratterizzare un produttore manfano e marpione, è brava Nadia Rinaldi, amicona del cuore della pornostar, tutta confidenze e sogni. E' bravo Flavio Bucci, nell'interpretare un giornalista tv alla Minoli, più aggressivo dell'originale, con il suo linguaggio ad effetto da mitragliatore di slogan. In prestito al pop italiano, interpreta un pornoattore pentito Toni Esposito, che finisce casellante sull'autostrada; è invece sulla breccia, ma pieno di impacci e di sentimentalismi, Eugenio Bennato. In un film in cui si ride, e si rispettano i personaggi per quello che sono, Novello Novelli, riesce a mantenersi vero e credibile con il suo sguardo serio e le occhiaie ai confini della realtà." (Giovanni Bogani, 'La Nazione', 21 marzo 1993)
"Scritto da Giovanni Veronesi, abituale collaboratore di Francesco Nuti (come Novelli, del resto) con un occhio ai classici toscani, da Boccaccio alla 'Mandragola' di Machiavelli, 'Amami' caricaturizza senza troppe convinzione i vizi pubblici e le virtù private di una pornostar per bene. Più preoccupata di persuadere che di divertire, magari a rischio di scivolare nel cattivo gusto, la prima regia di Bruno Colella si puntella sulla curiosità suscitata dai ruoli cammeo di Eugenio Bennato e Toni Esposito. Quanto a Moana? Una turgida interpretazione, la sua Statuaria, ma assai poco generosa delle sue grazie orgogliosamente siliconate, la più bramata dagli italiani s'impegna a fondo nel ruolo di Sabina Guzzanti che interpreta Moana Pozzi." (Stefano Martina, 'Il Messaggero', 25 marzo 1993)
"Divertente ma non troppo 'Amami' ha il pregio di essere un film a basso costo che ha una sua dignità (tecnica) e poggia tutto (o quasi) sulla prorompente bellezza della Pozzi e la bravura di Novello Novelli che in questa pellicola, dopo essere stato ottima spalla di comici famosi, diventa protagonista nel ruolo del padre che, come probabilmente tutti i genitori, scoprendo la vera professione della figlia reagisce violentemente. Ma niente paura, tutto si aggiusterà. La nota curiosa la offrono i due musicisti napoletani in veste di attori, Eugenio Bennato e Tony Esposito, forse un po' impacciati, ma non più di altri esordienti. Bruno Colella, dopo una lunghissima esperienza nel teatro cosidetto leggero, debutta nella regia cinematografica, dimostrando di avere grinta, ma non ancora la mano sicura." (Josè De Arcangelo, 'Paese sera', 28 marzo 1993)