Uno sguardo profondo sulla vita, la carriera e le opere di uno dei più importanti autori della storia del cinema: Robert Altman. Rifiutando di piegarsi alle convezioni di Hollywood, Altman ha conquistato pubblico e critica di tutto il mondo grazie al suo stile unico e al suo modo di fare cinema indipendente, che gli ha fatto ottenere innumerevoli riconoscimenti tra cui quelli dei tre principali festival europei (Cannes, Berlino e Venezia) e un Oscar alla carriera. Interviste rare, scene di film, materiali di repertorio e testimonianze di familiari e collaboratori contribuiscono a questo sentito omaggio a un artista appassionato e senza limiti.
SCHEDA FILM
Regia: Ron Mann
Attori: Robert Altman - Se stesso (immagini di repertorio, Michael Murphy - Se stesso, Sally Kellerman - Se stessa, James Caan - Se stesso, Elliott Gould - Se stesso, Keith Carradine - Se stesso, Lily Tomlin - Se stessa, Robin Williams - Se stesso, Philip Baker Hall - Se stesso, Julianne Moore - Se stessa, Lyle Lovett - Se stesso, Paul Thomas Anderson - Se stesso, Bruce Willis - Se stesso, Kathryn Reed Altman - Se stessa
Sceneggiatura: Len Blum
Fotografia: Simon Ennis
Musiche: Phil Dwyer, Guido Luciani
Montaggio: Robert Kennedy (III)
Durata: 95
Colore: B/N-C
Genere: BIOGRAFICO DOCUMENTARIO
Specifiche tecniche: DCP
Produzione: RON MANN, BILL IMPERIAL PER SPHINX PRODUCTIONS, IN ASSOCIAZIONE CON EPIX, MOVIE NETWORK, MOVIE CENTRAL
Distribuzione: MYMOVIES.IT IN ASSOCIAZIONE CON FELTRINELLI REAL CINEMA
NOTE
- CONSULENTI: KATHRYN REED ALTMAN, MATTHEW SEIG.
- PRESENTATO ALLA 71. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2014) NELLA SEZIONE 'VENEZIA CLASSICI'.
CRITICA
"A quasi 90 anni dalla nascita (era il 1925) il cinema decide finalmente di omaggiare la vita e carriera di Robert Altman, uno dei geni sovversivi del cinema americano e mondiale. (...) Difficile era sintetizzare i 40 anni di attività di un cineasta che ha fatto della 'rottura' di regole e convenzioni narrative il proprio segno distintivo. Per questo funziona il leitmotiv segnato dal neologismo 'Altmanesque', cuore di uno stile riconoscibile e caro a chi ama la filmografia di Altman. Corale, mai conforme al Sistema (hollywoodiano) che sempre ha criticato, il grande 'Bob' ha saputo dare una definizione all'indefinibile sua amata e odiata America, attraverso capolavori come 'Nashville' (1975), 'II lungo addio' (1973), 'America Oggi' (1993). Nutriti e preziosi i contributi dei testimoni che con lui hanno lavorato: uno su tutti il ricordo dell'oggi compianto Robin Williams." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 16 ottobre 2014)