In un quartiere popolare di Marsiglia, Clim, bianca, e Bébé, nero, fin da piccoli hanno cominciato a vedersi e stare insieme. Oggi, poco più che adolescenti, si amano con molta convinzione. Quando Bébé, accusato di avere violentato una ragazza bosniaca, finisce in prigione in attesa del processo, Clim gli annuncia di essere incinta. Joel e Marianne, i genitori di Clim, dopo aver accolto con gioia la notizia, cominciano ad impegnarsi insieme all'altra figlia per dimostrare l'innocenza del ragazzo. Dall'altra parte, invece, i genitori di Bébé hanno reazioni diverse: Francine, la madre, ritiene che il carcere sia una prova divina che il figlio deve sopportare; Franck, il padre, è disilluso e cerca consolazione nell'alcool. Di fronte a tanti ostacoli, Marianne sceglie una soluzione drastica: affronta il viaggio fino a Sarajevo, parla con la donna violentata, la quale alla fine ammette che il colpevole non è Bébé. Quando la notizia arriva a Marsiglia, il ragazzo ottiene la libertà e può stare vicino a Clim in procinto di partorire. Ma Franck, all'improvviso, non regge alla tensione e muore stroncato da infarto.
SCHEDA FILM
Regia: Robert Guédiguian
Attori: Ariane Ascaride - Marianne, Jean-Pierre Darroussin - Joël, Gérard Meylan - Franck, Christine Brücher - Francine, Alexandre Ogou - Bôbô, Laure Raoust - Clim, Véronique Balme - Soeurette, Pierre Banderet - Sig. D'Assas, Patrick Bonnel - Jaime
Soggetto: James Baldwin - romanzo
Sceneggiatura: Jean-Louis Milesi, Robert Guédiguian
Fotografia: Bernard Cavalié
Musiche: Jacques Menichetti
Montaggio: Bernard Sasia
Scenografia: Michel Vandestien
Altri titoli:
Where the Heart Is
De todo corazón
Die Farbe des Herzens
Durata: 113
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)
Tratto da: romanzo "Se la strada potesse parlare" di James Baldwin (ed. Rizzoli)
Produzione: GILLE SANDOZ PER AGAT FILMS & CIE/EX NIHILO, IN CO-PRODUZIONE CON STUDIOCANAL, DIAPHANA FILMS, ARTE FRANCE CINÉMA, FRANCE 2 CINÉMA
Distribuzione: BIM (1999)
CRITICA
"Tra lavori perduti e sbronze adolescenziali il film si dipana leggero come un'aria ballabile, fino alla conclusione che, consona alla poetica del regista, deve essere tragica e lieta insieme. Per sancire la regola universale secondo la quale per una vita che nasce, deve esserci dolorosamente una vita che si spegne". (Andrea Bellavista, 'Segnocinema', settembre/ottobre 2000)