Dopo aver recuperato al Cairo, battendo la spia sovietica Anya Armasova, un microfilm con il segreto per sconvolgere le difese atomiche della Nato, James Bond, viene incaricato di far luce sulla scomparsa di due sommergibili nucleari. Poichè uno di questi è russo (e avendo Gran Bretagna e Unione Sovietica deciso di unire le loro forze per l'occasione), James Bond si trova a collaborare proprio con Anya. Insieme, le due spie scoprono che a far sparire i sommergibili è stato l'armatore nordico Stromberg, il quale, giudicando il mondo prossimo allo sfacelo, intende fondarne uno nuovo nelle profondità marine. A tal fine vuole distruggere, con i missili dei due sommergibili, sia New York che Mosca, i centri vitali delle superpotenze responsabili del destino che attende l'umanità.
SCHEDA FILM
Regia: Lewis Gilbert
Attori: Roger Moore - James Bond, Barbara Bach - Maggiore Anya Amasova, Curd Jürgens - Carl Stromberg, Richard Kiel - Squalo, Caroline Munro - Naomi, Vernon Dobtcheff - Max Kalba, Bernard Lee - M, Desmond Llewelyn - Q, Michael Billington - Sergei, George Baker - Capitan Benson, Olga Bisera - Felicca, Geoffrey Keen - Ministro della difesa, Lois Maxwell - Miss Moneypenny, Edward de Souza - Sceicco Hosein
Soggetto: Ian Fleming, Christopher Wood
Sceneggiatura: Richard Malbaum
Fotografia: Claude Renoir
Musiche: Marvin Hamlisch
Montaggio: John Glen
Scenografia: Ken Adam
Effetti: Derek Meddings, John Evans
Altri titoli:
L'espion qui m'aimait
La espía que me amó
Durata: 130
Colore: C
Genere: THRILLER AZIONE SPIONAGGIO
Specifiche tecniche: SCOPE TECHNICOLOR, 35M (1:2.35)
Tratto da: Personaggi creati da Ian Fleming
Produzione: ALBERT R. BROCCOLI
Distribuzione: UNITED ARTISTS - WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI), DVD: 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT (2008)
CRITICA
"Decimo della serie 'bondiana', il film non è diverso, nell'intreccio, da tutti i precedenti: l'agente 007 affronta e sgomina, dopo un calcolato alternarsi di successi e sconfitte parziali, il solito folle miliardario che mette in pericolo il mondo intero. Immutato, ovviamente, è anche il personaggio: James Bond è l'intrepida spia e l'impenitente dongiovanni di sempre. La fissità dell'intreccio e la prevedibilità della sua conclusione non nuocciono, tuttavia, alla qualità, davvero notevole, del costoso spettacolo inscenato dal regista e dai suoi collaboratori, tra i quali primeggiano, per inventiva e abilità tecnica, i due sceneggiatori, lo scenografo, l'autore degli effetti speciali. La varietà della ambientazione (Egitto, Sardegna, Scozia, isola canadese di Baffin, alpi austriache), la ricchezza di trovate avvenieristiche, il ritmo inesausto fanno di questo film una mirabolante 'macchina di meraviglie', che il regista ha governato, inoltre, con un fine gusto dell'ironia." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 83, 1977)