Raquel fa la cameriera in casa dei Valdes da ben 23 anni e, dopo tanto tempo, non li considera più come i suoi datori di lavoro, ma come la sua famiglia. Quando comincia ad avere attacchi di emicrania sempre più forti e frequenti, la signora Valdes decide di cercare un'altra cameriera per sgravarla del lavoro, ma Raquel non accetta alcuna intrusione e fa di tutto per far fuggire a gambe levate tutte le nuove arrivate. Dopo il licenziamento dell'ennesima cameriera, la signora Valdes rinuncia al suo proposito, ma quando Raquel è costretta a prendersi un periodo di malattia, assume Lucy, una signora di campagna che contagia tutta la famiglia con la sua allegria. Una volta rimessasi in forze, Raquel ingaggia la sua battaglia personale contro Lucy, ma questa reagisce con ironia e gentilezza. Incredibilmente, per la prima volta nella sua vita, Raquel sente che qualcuno le vuole bene e la ricopre di attenzioni. Il ritorno di Lucy in campagna rivoluzionerà di nuovo la vita di tutti...
SCHEDA FILM
Regia: Sebastián Silva
Attori: Catalina Saavedra - Raquel, Claudia Celedón - Pilar, Mariana Loyola - Lucy, Alejandro Goïc - Mundo, Anita Reeves - Sonia, Delfina Guzmán - Nonna, Andrea García-Huidobro - Camila, Mercedes Villanueva - Mercedes, Agustín Silva - Lucas, Darok Orellana - Tomás, Sebastián La Rivera - Gabriel, Luis Dubó - Eric, Luis Muñoz - Raúl, Andreína Olivarí - Javiera, Gloria Canales - Mamma di Lucy, Luis Wigdorsky - Papà di Lucy, Juan Pablo Larenas - Rodrigo
Soggetto: Sebastián Silva
Sceneggiatura: Sebastián Silva, Pedro Peirano
Fotografia: Sergio Armstrong
Musiche: Pedro Soubercaseaux
Montaggio: Danielle Fillios
Scenografia: Pablo González
Altri titoli:
The Maid
La cameriera
Affetti & dispetti - La nana
Durata: 94
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: HD
Produzione: GREGORIO GONZÁLEZ
Distribuzione: BOLERO FILM (2010)
Data uscita: 2010-06-25
TRAILER
NOTE
- IN CONCORSO AL 27. TORINO FILM FESTIVAL (2009).
- CANDIDATO AL GOLDEN GLOBE 2010 COME MIGLIOR FILM STRANIERO.
CRITICA
"Se non ci si fa influenzare troppo da un manifesto fintamente simbolico (quella testa da scimmione accanto al volto della protagonista è un innocuo gioco da ragazzi che nel film appare in pochissime scene) e da un titolo altrettanto fuorviante (soprattutto il sottotitolo 'la nana' che non riguarda la dimensione di nessuno, ma indica in spagnolo la professione della protagonista: tata, collaboratrice domestica, cameriera), ecco, se si dimenticano queste tipiche 'turbate' da distributore, il film di Sebastiàn Silva può rivelarsi una delle piccole belle sorprese di questa striminzita stagione cinematografica estiva, (Siamo tornati ai livelli anoressici del passato per titoli e uscite. Colpa solo del mondiale?) Premiato al Sundance e al Torino Film Festival (miglior film straniero alla manifestazione statunitense, miglior attrice in entrambi), 'Affetti&Dispetti' è invece una bella riflessione sugli eccessi dell'affetto e su una sbagliata concezione del senso del dovere, i due cardini su cui la tata Rachel ha costruito il suo orgoglio professionale e la sua identità di donna. (...) Il merito maggiore del film, però, è quello di saper tenere sempre un tono simpaticamente leggero e spensierato, sia quando segue con occhio curioso le tattiche messe in campo da Rachel per battere le concorrenti, sia quando racconta un mondo di valori e di comportamenti totalmente diversi da quelli fino ad allora frequentati dalla tata. Non c'è mai la tentazione della lacrima o del melodramma, anche quando la storia potrebbe giustificarlo. E la simpatia evidente del regista per la sua protagonista non gli impedisce di mettere bene in evidenza le sue responsabilità nell'accettare (e in parte costruire) la gabbia di doveri e di costrizioni in cui ha vissuto per tanti anni." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 24 giugno 2010)
"Premiato al Sundance 2009, con la terrificante protagonista Catalina Saavedra che ha bissato a Festival di Torino, il cileno 'Affetti e dispetti' è un ottimo esempio di cinema indie dal palato globale: altrove raccontata secondo canovaccio della perfìdia e di machiavellismo, questa governante si divide tra ironia e 'discorso di classe', alto e basso, ricchi e servitù. Il risultato? Una commedia drammatica e irresistibile, con spunti di denuncia civile, presentimenti horror e gran parte del merito alla Saavedra, capace di affezionare e tenere sulla corda: sfodererà sorriso o coltello? Se la sua metamorfosi è mostruosa, il film rimane delizioso." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 24 giugno 2010)
"Il titolo italiano farebbe pensare a una sciocca commediola, di quelle che arrivano sugli schermi estivi, invece 'Affetti e dispetti' (in originale 'La nana', ovvero 'La tata') è la storia tutt'altro che banale di Raquel una governante al servizio da 20 anni di una famiglia alto borghese di Santiago del Cile. (...) Diretto da Sebastian Silva, il film non imbocca il tema un po' scontato delle differenze di classe per aprirsi a una prospettiva decisamente più ampia e interessante. Complice una nuova amica, la donna riuscirà a liberarsi della corazza di diffidenza che l'ha trasformata in una creatura scontrosa riscoprendo la gioia di vivere." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 25 giugno 2010)
"Molto riuscito questo ritratto di cameriera prigioniera del suo ruolo sociale che il regista cileno Sebastian Silva, ben coadiuvato dallo sceneggiatore Pedro Peirano, ha imbastito sul filo dell'allarme temperando le note cupe con l'arma di una sottile ironia. Senza cadere nel patetico o scivolare nella violenza, anche grazie alla recitazione asciutta ed essenziale di Catalina Saavedra: straordinaria attrice che di Rachele riesce a fare personaggio emblematico e al contempo autentico essere umano." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 25 giugno 2010)
"Silva non demanda alcun pietismo al molo della protagonista, ma lascia Saavedra col suo insuperabile tono dimesso davanti all'obiettivo di un algido digitale. Per raccontarci, in fondo, che dopo la scomparsa della lotta di classe, è scomparso pure il concetto di classe. Ma lo sfruttamento, nonostante l'ipod e il jogging, rimane." (Davide Turrini, 'Liberazione', 25 giugno 2010)
"Il film è ben recitato, ma conferma che gente senza interesse ispira storie senza interesse." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 25 giugno 2010)