Sul tenore di vita e i conti correnti degli agenti della Polizia di Los Angeles indaga senza soste una apposita Commissione di disciplina. Al sergente latino-americano Raymond Avila tocca di rivedere la situazione del giovane agente Van Stretch, suo compagno di accademia e ora alle dipendenze del sergente Dennis Peck. Raymond è onesto e severo, gli affiancano per l'indagine un'agente, Amy Wallace, e i due cominciano a raccogliere pazientemente sospetti e dati più o meno attendibili. Poi Van viene ucciso (anche lui era un corrotto) e i sospetti cominciano a serrarsi intorno all'aitante Dennis, che ha quattro mogli, otto figli e tanti quattrini, il quale spadroneggia, ha mille agganci nella malavita cittadina, ricatta, offre e assume incarichi loschi, non disdegnando anche l'omicidio se vi è l'ombra di un sospetto. L'assassinio di Stretch, secondo l'inquisitore, deve risalire a costui. La lotta fra Raymond e l'indiziato Dennis si fa ancora più acuta quando Peck fa credere ad Avila di aver goduto dei favori della moglie. Geloso e punto sul vivo, nella sfida conclusiva l'ispettore, provocato dalle insinuazioni e dall'irrisione dell'avversario, lo uccide, anche perchè il criminale aveva gravemente ferito la collega Wallace.
SCHEDA FILM
Regia: Mike Figgis
Attori: Andy Garcia - Raymond Avila, Richard Gere - Dennis Peck, Laurie Metcalf - Amy Wallace, William Baldwin - Van Stretch, Nancy Travis - Kathleen Avila, Richard Bradford - Grieb, Faye Grant - Penny, Michael Beach - Dorian Fletcher
Soggetto: Henry Bean
Sceneggiatura: Henry Bean
Fotografia: John A. Alonzo
Musiche: Mike Figgis, Brian Banks, Anthony Marinelli
Montaggio: Robert Estrin
Scenografia: Waldemar Kalinowski
Costumi: Rudy Dillon
Effetti: Paul Staples
Durata: 115
Colore: C
Genere: POLIZIESCO
Specifiche tecniche: NORMALE
Produzione: FRANK MANCUSO JR. E PIERRE DAVID PER PARAMOUNT
Distribuzione: U.I.P. (1990) - CIC VIDEO - PARAMOUNT HOME ENTERTAINMENT
NOTE
- REVISIONE MINISTERO MARZO 1993
CRITICA
"Il film è ben costruito, conta su di una sceneggiatura stringata e coerente, ricca di una tensione senza cedimenti, avvertibile anche la colonna sonora (firmata in parte dallo stesso regista, l'inglese Mike Figgs). Tutto serrato, narrato con talento, ma innegabilmente con immagini scabrose, situazioni cruente battute del dialogo grossolano". ("Segnalazioni Cinematografiche")