In un liceo canadese, seguendo le vicende del giovane Simon e i suoi rapporti con gli altri studenti, possiamo osservare come attraverso la tecnologia si possa modificare la propria identità e la propria percezione di sé.
SCHEDA FILM
Regia: Atom Egoyan
Attori: Arsinée Khanjian - Sabine, Scott Speedman - Tom, Rachel Blanchard - Rachel, Noam Jenkins - Sami, Devon Bostick - Simon, Kenneth Welsh - Morris, Thomas Hauff - Nick, Geraldine O'Rawe - Carole, Louca Tassone - Simon bambino, Tony Nardi - Robert, Katie Boland - Hannah, Janice Stein - Janet, Hailee Sisera - Jennifer, Aaron Poole - Daniel, Paul Soles - Ira
Sceneggiatura: Atom Egoyan
Fotografia: Paul Sarossy
Musiche: Mychael Danna
Montaggio: Susan Shipton
Scenografia: Phillip Barker
Arredamento: Jim Lambie
Costumi: Debra Hanson
Effetti: Rocket Science VFX
Durata: 100
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85) - DE LUXE
Produzione: EGO FILM ARTS, SERENDIPITY POINT FILMS, THE FILM FARM, ARP
NOTE
- IN CONCORSO AL 61. FESTIVAL DI CANNES (2008).
CRITICA
"Molto pretenzioso, ma altrettanto irrigidito e respingente è apparso 'Adoration' dell'apolide Atom Egoyan che rappresenta il cinema dell'Ontario canadese. L'intricato puzzle che coinvolge un orfano adolescente, lo zio che l'ha adottato, un'insegnante liceale di teatro e le ombre dei defunti genitori vorrebbe dire qualcosa d'importante sull'incubo del terrorismo mediorientale e sull'aridità delle relazioni basate su Internet e la frenesia delle chat-line. Missione fallita per intellettualismo, forzatura narrativa e pretensione filosofeggiante." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 23 maggio 2008)
"Egoyan costruisce il film su più livelli, visualizzando anche le fantasie di Simon. Ne esce un'opera densa come un romanzo, in cui tutte le tragedie del XX secolo, dall'Olocausto all'11 settembre vengono evocate, esorcizzate, combattute. E' un film sull'inconscio dell'Occidente, sulle sue paure inespresse, ed è bello che sia un Armeno a realizzarlo." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 23 maggio 2008)
"Molti temi per un unico film. La sensazione è che forse siano un po' troppi per un film solo...." (Stelio Solinas, 'Il Giornale', 23 maggio 2008)
"Il rinnovamento dei temi (il mondo virtuale, il terrorismo) si integra con lo stile abituale di Egoyan, in forma discreta ma un po' al di sotto delle aspettative." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 23 maggio 2008)