Susanna, giovane messicana, reclusa in un riformatorio, viene messa in una cella d'isolamento. Il luogo le provoca un invincibile orrore ed essa prega disperatamente Iddio di farla uscire di lì. Ad un tratto le sbarre, che lei scuote con violenza, cedono sotto le sue mani e può fuggire per la campagna. Dopo una lunga corsa sotto la pioggia, Susanna giunge esausta ad una fattoria. Qui viene soccorsa e, narrando una fantasiosa storia di sevizie e persecuzioni di parenti, riesce a farsi ospitare. Bella e di natura sensuale, Susanna riesce a far cadere nelle sue reti Alberto, il figlio dei padroni, giovane serio e studioso, mentre non disdegna le attenzioni del capo dei lavoranti, Juanito. Dopo aver suscitato gelosie reciproche tra i due giovani, la ragazza fa cacciare Juanito che, scoperta la sua identità ha minacciato di denunciarla. Poi insidia anche il padrone della fattoria, Don Guadalupe, mettendo il padre contro il figlio e il marito contro la moglie. Quando già sembra che stia riuscendo il suo perfido gioco che mira a renderla la dominatrice della fattoria, giunge Juanito accompagnato dagli agenti che riportano Susanna in riformatorio. Partita la ragazza, ritorna il sereno nella casa di Don Guadalupe, i due coniugi si riconciliano e fanno la pace con il figlio. Anche Juanito riprenderà il suo posto di lavoro.
SCHEDA FILM
Regia: Luis Buñuel
Attori: Rosita Quintana - Susana, Fernando Soler - Don Guadalupe, Matilde Palau - Doña Carmen, Víctor Manuel Mendoza - Juanito, Luis Lopez Somosa - Alberto, Maria Gentil Arcos - Feliza
Soggetto: Manuel Reachi - romanzo
Sceneggiatura: Luis Buñuel, Jaime Salvador, Rodolfo Usigli - dialoghi
Fotografia: José Ortiz Ramos
Musiche: Raúl Lavista
Montaggio: Jorge Bustos
Scenografia: Gunther Gerszo
Altri titoli:
The Devil and the Flesh
Carne y demonio
Durata: 86
Genere: SENTIMENTALE DRAMMATICO
Tratto da: romanzo 'Susana' di Manuel Reachi
Produzione: MANUEL REACHI, SERGIO KOGAN PER INTERNACIONAL CINEMATOGRAFICA
Distribuzione: CEIAD (1952)
CRITICA
"La vicenda è narrata e realizzata con ingenua esagerazione." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 32, 1952)