Abuso di potere

Unlawful Entry

USA 1992
Michael e Karen Carr hanno sempre confidato nel prossimo, specialmente nei dottori, nei sacerdoti e nei poliziotti. Nessuno gli ha spiegato che il tradimento e l'inganno possono annidarsi in chiunque. La coppia vive felicemente nella periferia di Los Angeles. Dopo aver subito un tentativo di furto e rapina in casa fanno quello che chiunque farebbe: chiamano la Polizia. Conoscono così il poliziotto Pete Davis e, attratti dal suo comportamento gentile e sensibile, diventano immediatamente amici. Benché a Los Angeles sia diventato sempre più difficile instaurare rapporti umani con delle persone, Karen e Michael sentono di aver incontrato finalmente un amico che realmente tiene al loro benessere. Anche Davis è entusiasta di questa nuova amicizia con dei "civili", stanco com'è di ritrovarsi sempre separato dal resto del mondo da un invisibile muro, che viene superato dai "civili" solo quando essi hanno bisogno dell'aiuto della Polizia. Il rapporto professionale tra il poliziotto e la coppia diventa così un'amicizia. Ma dietro la gentilezza di Davis c'è qualcos'altro. Davis vuole Karen ed è disposto a tutto per ottenerla. Ma fino a che punto si spingerà e chi è Davis veramente?
SCHEDA FILM

Regia: Jonathan Kaplan

Attori: Madeleine Stowe - Karen Carr, Kurt Russell - Michael Carr, Ray Liotta - Isp. Pete Davis, Roger E. Mosley - Isp. Roy Cole, Ken Lerner - Roger Graham, Andy Romano - Capitano Heyes, Deborah Offner - Penny, Johnny Ray McGhee - Ernie Pike, Carmen Argenziano - Jerome Lurie, Dino Anello - Leon

Soggetto: John Katchmer, George D. Putnam, Lewis Colick

Sceneggiatura: Lewis Colick

Fotografia: Jamie Anderson

Musiche: James Horner

Montaggio: Curtiss Clayton

Scenografia: Lawrence G. Paull

Costumi: April Ferry

Durata: 103

Colore: C

Genere: THRILLER

Produzione: LARGO ENTERTAINMENT-JVC ENTERTAINMENT-CHARLES GORDON

Distribuzione: PENTA FILM - PENTAVIDEO, MEDUSA VIDEO (PEPITE)

NOTE
- PRODUTTORE ASSOCIATO: SULLA HAMER.

- DIRETTORE DI PRODUZIONE: GENE LEVY.

- PRODUTTORE: CHARLES GORDON.

- REVISIONE MINISTERO MARZO 1993.
CRITICA
"Senza lasciarsi sfiorare dal dubbio che una maggiore ambiguità nella definizione dei caratteri in gioco (la postazione del buono e quella del cattivo sono virtualmente intersecabili, come dimostra il truculento finale) avrebbe reso tutta la faccenda più interessante. Liotta rifà se stesso in "Qualcosa di travolgente", Kurt Russell si presenta in versione dimessa rispetto a gli eroi interpretati per Carpenter. La stilizzata bellezza di Madeleine Stowe è un plausibile oggetto di desiderio". (Roberto Nepoti, La Repubblica)

"Nonostante le discrete prestazioni del cast il film, però, non decolla, è prevedibile, stantio, poco ambiguo e un tantino monotono". (Fabio Bo, Il Messaggero)

"Il contesto è quello che in America chiamano dell'"abuse movie", il cinema degli abusi inaspettati, che va da "Uno sconosciuto alla porta" ad "Attrazione fatale" dalla "Mano sulla culla" a "Cape fear" di Scorsese: la sociologia in voga del maniaco della porta accanto. In quanto a paranoia metropolitana, Ray Liotta ce la mette tutta, dà del suo meglio facendo il suo peggio: alla fine si fa odiare". (Maurizio Porro, Il Corriere della Sera)

"L'orrore e tutto si riduce ad un superficiale meccanismo fabbricato solo per sciorinare un pò di ansia in platea. Funziona, ma solo se si hanno gusti facili e se ci si accontenta di personaggi senza nessuna sfumatura". (Gian Luigi Rondi, Il Tempo)