L'aquilotto più forte è destinato a scacciare dal nido il fratello più debole: questo è solitamente ciò che accade quando due piccoli di aquila si trovano a condividere lo stesso nido. Spesso accade anche tra gli uomini che, a ferirli, siano proprio le persone più vicine. Lukas, infatti, soffre a causa della freddezza che il padre mostra nei suoi confronti successivamente alla dolorosa perdita della moglie, morta nel tentativo di salvare il piccolo Lukas da un incendio. Il bambino porta sulle sue giovani spalle il peso della morte della madre. La storia della nostra aquila ha inizio nel nido in cui è nata. L'aquilotto primogenito scaccia il fratello più debole dal nido condannandolo a morte certa una volta caduto nel bosco. Ma il destino dà una mano al piccolo rapace: Lukas trova l'aquilotto, lo chiama Abel e decide di prendersene cura in segreto, offrendogli tutto l'amore e la compagnia che gli sono invece negati a casa. Sarà pronto Lukas, quando arriverà il tempo di restituire Abel alla natura selvaggia dalla quale proviene, a cominciare una nuova vita?
SCHEDA FILM
Regia: Gerardo Olivares, Otmar Penker
Attori: Jean Reno - Danzer, Manuel Camacho - Lukas, Tobias Moretti - Keller, Eva Kuen - Maria
Soggetto: Otmar Penker, Gerald Salmina
Sceneggiatura: Joanne Reay
Fotografia: Óscar Durán, Otmar Penker
Musiche: Sarah Class
Montaggio: Karin Hartusch
Scenografia: Thomas Vögel
Costumi: Brigitta Fink
Effetti: Rüdiger Schnur
Altri titoli:
L'aigle et l'enfant
Wie Brüder im Wind
Durata: 98
Colore: C
Genere: AVVENTURA
Produzione: TERRA MATER FACTUAL STUDIOS
Distribuzione: ADLER ENTERTAINMENT (2016)
Data uscita: 2016-09-29
TRAILER
NOTE
- FALCONIERE: FRANZ SCHÜTTELKOPF.
CRITICA
"Piacerà a chi cerca appagamento degli occhi e andrà in estasi alle più belle riprese aeree degli ultimi anni (le cinecamere sembrano incorporate al dorso dei rapaci). Certo, il soggetto non può evitare di essere tributario alle tante precedenti operine sentimentali sull'amicizia tra bambino e animale. Ma i registi sanno ben dosare zucchero, lacrime e virate melodrammatiche." (Giorgio Carbone, 'Libero', 29 settembre 2016)
"(...) bravissimo Manuel Camacho (...). Nato come documentario sulle aquile, è diventato un godibile film per famiglie, ottimamente interpretato." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 29 settembre 2016)