I tifosi di Pittsburg sono eccitati: la squadra dei "Penguins" deve giocare la più importante partita di hockey su ghiaccio della coppa Stanley contro i "Blackhawks" gli avversari di Chicago. Lo stadio è esaurito: è presente nella tribuna riservata alle personalità anche il Vice presidente americano. Ma qualcuno ha tramato nell'ombra perché tutto venga sconvolto e non per ragioni sportive: costui è lo spietato Joshua Foss, intenzionato ad estorcere un miliardo di dollari agli Stati Uniti. Installatosi insieme a un gruppo di scagnozzi, professionisti del crimine, nei locali e servizi della Civic Arena di Pittsburg, Foss sequestra l'uomo politico ed un gruppo di ospiti, mentre la partita ha inizio. La richiesta di Foss è categorica: l'enorme somma dovrà essere versata in numerose banche estere e se, nel corso dei tre tempi di gioco ciò non dovesse avvenire, gradualmente gli ostaggi verranno uccisi. Tra loro c'è anche la piccola Emily, che il padre Darren McCord, un semplice vigile del fuoco di servizio allo stadio, ha portato insieme al fratellino Tyler sugli spalti, sotto promessa che i due non si muovano dai loro posti (ciò che Emily non fa per cui viene presa in ostaggio da Foss). Lo sfortunato McCord deve sfidare ostacoli sovraumani, il perfido folle, i suoi banditi, esplosivi e mitragliatori, mentre all'esterno operano soldati ed FBI con la presenza di centinaia di ambulanze (perché in caso di inadempienza Foss farà saltare in aria stadio e spettatori). Intanto i primi ostaggi vengono uccisi e McCord scende perfino in campo a sostituire un battitore della squadra di Chicago, segnando addirittura un punto, pur di porre fine all'incontro, sebbene solo in parità. L'incubo dell'olocausto stabilito dallo psicopatico lo assilla. Mentre il pubblico sfolla rapidamente sul filo di pochi minuti, anche Foss fugge verso le uscite, ma Emily lo addita al padre successivamente accorso. McCord affronta allora il duello conclusivo in un drammatico corpo a corpo con il criminale che infine precipita in pieno stadio ormai vuoto attraverso la cupola apribile della Civic Arena.
SCHEDA FILM
Regia: Peter Hyams
Attori: Jean-Claude Van Damme - Darren, Powers Boothe - Joshua Foss, Raymond J. Barry - Vice Presidente, Whittni Wright - Emily, Ross Malinger - Tyler, Dorian Harewood - Hallmark, Kate McNeil - Kathi, Michael Gaston - Hickey, Audra Lindley - Mrs. Ferrara, Brian Delate - Blair, Michael Aubele - Ace, Steve Aronson - Dooley
Soggetto: Karen Elise Baldwin
Sceneggiatura: Gene Quintano
Fotografia: Peter Hyams
Musiche: John Debney
Montaggio: Steven Kemper
Scenografia: Philip Harrison
Costumi: Daniel J. Lester
Effetti: Mark Noel, Terry W. King, Gary Elmrndorf
Durata: 106
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: SCOPE A COLORI
Produzione: MOSHE DIAMANT, HOWARD BALDWIN
Distribuzione: UIP - CIC VIDEO - LASERDISC: PIONEER ELECTRONICS, RCS FILMS & TV - DVD: PIONEER ELECTRONICS, COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO
NOTE
- REVISIONE MINISTERO GENNAIO 2002
CRITICA
"Nessuno ce lo toglie dalla testa: a volte sotto lo strato di un semplice film d'intrattenimento viaggiano messaggi inconsci, che la dicono lunga sulle condizioni della nostra società. Prendete A rischio della vita (titolo italiano di quelli che, quando li hai sentiti una volta, non te li ricordi mai più), il nuovo actioner di Van Damme diretto dall'esperto Peter Hyams. Il soggetto è una variante della serie "Die Hard", cioè la formula riveduta e corretta dei vecchi film di catastrofe". (La Repubblica, Roberto Nepoti, 21/4/96)
"Sulla base della sceneggiatura tutta azione e poca logica di Gene Quintano, il regista Peter Hyams ha realizzato un giusto veicolo per Van Damme, il quale, come si sa, appartiene alla categoria degli attori che avendo a disposizione un'unica espressione recitano con il corpo. Mentre l'orologio sul grande tabellone luminoso del punteggio scandisce i minuti della partita alla cui fine dovrebbe verificarsi la catastrofe, l'infaticabile pompiere disinnesca le svariate bombe disseminate dai terroristi, sbaragliando i killers che vorrebbero sbarrargli la strada con i consueti scontri coreografati, finché non arriva a liberare gli ostaggi, l'adorata Emily compresa, in una scena davvero acrobatica. E ancor più spettacolare è l'inseguimento a Foss, che si conclude con la caduta a picco di un elicottero nell'apertura della cupola dello stadio, relativo schianto a terra e definitivo annientamento dello spietato avversario". (La Stampa, Alessandra Levantesi, 21/4/96)