Dopo una partita di softball, i due amici Danny Martin e Bernie Litko insieme ai compagni di squadra vanno in un locale a bere e a divertirsi. Bernie, che lavora con Danny in un ufficio che fornisce articoli per ristoranti, sogna sempre conquiste di belle ragazze mentre l'amico è più riservato ma per la sua avvenenza non fatica molto a fare breccia nei cuori femminili. Rimane infatti attratta da lui Debbie Sullivan, una simpatica brunetta, che lavora in un ufficio di pubblicità ed ha una deludente relazione con Steve, il suo capo. Debbie e Danny, invaghiti l'una dell'altro, trascorrono una notte d'amore a casa di lui. Tutto sembra finire lì ma i due scoprono che stanno bene insieme, si cercano ed iniziano a frequentarsi e ad amarsi veramente. Decidono di vivere insieme nonostante Bernie e Joan Gunther - una maestra d'asilo amica di Debbie - tentino di dissuaderli dal fare un simile passo. La convivenza va bene solo per cinque mesi: Debbie ci mette tutta la buona volontà, cerca di capire Danny, di condividerne problemi e gioie, è lieta di fare la donna di casa, vorrebbe anche un figlio, pensa davvero di formarsi una regolare famiglia. Invece il ragazzo ha paura, non vuole scoprirsi troppo con la giovane, rimpiange la passata libertà, inizia a trattarla male. Anche il suo lavoro entra in crisi: il suo principale vuole che Danny tagli i crediti a Joe Gallo, un proprietario di un piccolo ristorante in difficoltà, amico suo. Debbie lascia Danny: torna dall'amica Joan che sembra aver trovato l'uomo ideale in Gary. Anche Bernie è felice di aver ritrovato l'amico di un tempo per le "avventure"; tenta di far riprendere a Danny la vita spensierata da scapolo di prima ma il giovane è insoddisfatto. Pensa continuamente a Debbie, riflette sul loro rapporto, sul suo atteggiamento nei confronti della ragazza e capisce di aver sbagliato, vuol tornare da lei e cambiare anche lavoro aprendo un locale con l'amico Joe Gallo. Ma Debbie non è disposta a riprendere la relazione, poiché teme che Danny non sia abbastanza maturo, nonostante lo ami ancora. Joan intanto è in crisi profonda perché scopre che Gary è sposato e non può darle la felicità a cui lei aspira. Danny alla fine dopo tante peripezie, ripensamenti ed incertezze va da Debbie e le dice chiaramente che devono tornare insieme: stavolta però con l'intenzione di costruire il loro rapporto su basi più serie e concrete.
SCHEDA FILM
Regia: Edward Zwick
Attori: Rob Lowe - Danny Martin, Demi Moore - Debbie Sullivan, James Belushi - Bernie Litko, Elizabeth Perkins - Joan Gunther, George Di Cenzo - Mr. Favio, Michael Alldredge - Mamma Malone, Robin Thomas - Steve Carlson, Ada Maris - Carmen, Megan Mullally - Pat, Robert Neches - Gary, Sachi Parker - Carrie, Joe Greco - Gus, Donna Gibbons - Alex, Patricia Duff - Leslie, Catherine Keener - Cameriera, Rosanna De Soto - Sig.ra Lyons
Soggetto: David Mamet
Sceneggiatura: Tim Kazurinsky, Denise De Clue
Fotografia: Andrew Dintefass
Musiche: Miles Goodman
Montaggio: Harry Keramidas
Scenografia: Ida Random
Costumi: Deborah Lynn Scott
Effetti: Darrell Pritchett
Durata: 113
Colore: C
Genere: ROMANTICO
Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI
Tratto da: Pièce teatrale 'Sexual Perversity in Chicago' di David Mamet
Produzione: ARNOLD STIEFEL BRETT OKEN
Distribuzione: COLUMBIA PICTURES ITALIA - VIDEO E DVD: COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO (FILMANIA)
CRITICA
"Incontrarsi, lasciarsi e ritrovarsi. Per tentare di ricominciare da capo, là dove l'avventura si era bruscamente e drammaticamente interrotta. Sulla scia di un successo senza precedenti negli Stati Uniti (lusinghieri giudizi sia da parte della stampa che del pubblico) giunge sugli schermi romani, dopo essere stato prescelto alla Mostra di Venezia, nell'ambito di Venezia giovani 'About Last Night' ('A proposito della notte scorsa...'), un adattamento cinematografico della commedia di David Mamet, 'Sexual Perversity in Chicago' diretto da Edward Zwick, al suo esordio nel cinema dopo una fortunata carriera televisiva che lo ha condotto a vincere il Premio Emmy (molto popolare negli Stati Uniti ma abbastanza rinomato anche in Europa). (?) Diretto in modo spigliato e validissimo da Zwick con una sequenza iniziale mattoide ed effervescente, tra le cose più riuscite di tutto il film, 'About Last Night' si segnala anche (e soprattutto) per l'ottima interpretazione di quattro giovani davvero promettenti: Rob Lowe ('Class' e 'St. Elmo's fire'), Demi Moore ('St. Elmo's fire', 'Quel giorno a Rio'), Jim Belushi (fratello di John, che ha già interpretato 'L'uomo dalla scarpa rossa' e 'Salvador') e l'esordiente, davvero brava, Elizabeth Perkins finora attrice di teatro." ('Il Tempo', 3 Ottobre 1986)
"Il miracolo c'è stato: 'A proposito della notte scorsa' è un Rohmer gasato all'americana, forse il più futile dei film seri ma anche il più serio dei film futili. Il regista - che vanta un passato con Woody Allen - , toccando tutti tasti noti ma senza offrire ripetizioni, fa un viaggio premio sull'ottovolante delle psicopatologie quotidiane dei giovani, in società e in camera da letto, e alla fine gioca l'en plein sulla speranza che si riesca ancora a vivere insieme, anche se litigando a orario continuo, magari anche a piedi nudi nel parco. Liti, ripicche, telefonate al miele e al fiele, lacrime, sorrisi, pentimenti, scenate, schiaffoni, baci in bocca, il tutto è gestito da due giovani carini che più carini non si può e che recitano sintonizzati con gli occhi e la bocca alla Peynet: Debbie è Demi Moore e Danny è Rob Lowe, due ragazzi che sanno esprimere l'antico e il moderno di una condizione senza epoca, quella dell'amore, in una società che forse non ha abbastanza tempo per interrogarsi sui sentimenti e che invece si chiede, per bocca di Belushi, se la Coca Cola è un fatto di cultura oppure soltanto una bibita." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 4 Ottobre 1986)
"Tratto da un lavoro teatrale di David Mamet ('Sexual perversity in Chicago'), addolcito fin quasi allo stravolgimento dagli stessi produttori che l'avevano portato in scena nel 1979 (Brett e Oken), 'A proposito della notte scorsa' è un'allegra quadriglia dove il rapporto d'amore tra Debbie e Denny (lei pubblicitaria, lui venditore di commercio) interseca a più riprese due tranquilli ménage vagamente 'omo'. L'amicizia virile, che più virile di così non si può, tra Denny e il ruspante collega Bernie (gran maestro d'arte amatoria, ma solo nei suoi racconti) e il sodalizio 'al femminile' tra Debbie e la grintosa Joan, regina dell'occasione mancata per scelta ideologica e cronica inadeguatezza caratteriale. Da questo impianto il film non si scosta, ripercorrendo con alti e bassi i luoghi classici della commedia metropolitana, fra Billy Wilder e Neil Simon, tra un trasloco e una festa di Capodanno finita a cocktail in faccia. Con l'occhio liquido del sentimento prevalente oggi tra i teenager, e dichiarando da principio una incrollabile fiducia nella forza dell'amore, inattaccabile anche dal più cinico single. All'attivo del film ci sono soprattutto due frizzanti comprimari: Jim Belushi, miracolosamente riuscito a trovare spazio fuori dall'ombra ingombrante del fratellone defunto (cui pure fa un garbato verso) e la spiccia Elizabeth Perkins, cresciuta con evidente profitto alla scuola teatrale di Simon" (Gabriele Porro, 'Il Giorno', 10 Ottobre 1986)