Il regista Cecil B. DeMented e la sua pazza troupe, gli Sprocket Holes (I Perforati d'Acciaio), sono considerati i terroristi del cinema per i loro film girati in modo non convenzionale e per i temi che portano sullo schermo. Per realizzare il suo ultimo film Cecil decide di rapire la star di Hollywood Honey Whitlock, considerata una "diva capricciosa" e costringerla a recitare per lui nel suo film underground . Questa esperienza porterà l'attrice ad interpretare il miglior ruolo della sua carriera e a diventare un soldato convinto nella guerra contro il cinema scadente.
SCHEDA FILM
Regia: John Waters
Attori: Stephen Dorff - Cecil B. Demented/Sinclair, Melanie Griffith - Honey Whitlock, Alicia Witt - Cherish, Adrian Grenier - Lyle, Larry Gilliard Jr. - Lewis, Maggie Gyllenhaal - Raven, Jack Noseworthy - Rodney, Mink Stole - Mrs. Sylvia Mallory, Ricki Lake - Libby, Michael Shannon - Petie, Eric M. Barry - Fidget, Zenzele Uzoma - Chardonnay, Erika Lynn Rupli - Pam, Harriet Dodge - Dinah, John Waters - Reporter
Soggetto: John Waters
Sceneggiatura: John Waters
Fotografia: Robert Stevens
Musiche: Zoe Poledouris, Moby , Basil Poledouris
Montaggio: Jeffrey Wolf
Scenografia: Vincent Peranio
Costumi: Van Smith
Effetti: David Blitstein, Pacific Title
Durata: 87
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: 88 MM
Produzione: POLAR ENTERTAINMENT CORPORATION, ARTIC PRODUCTIONS LLC, ICE CAP PRODUCTION, IN COLLABORAZIONE CON LE STUDIO CANAL+
Distribuzione: BIM
Data uscita: 2001-06-29
NOTE
- REVISIONE MINISTERO GIUGNO/LUGLIO 2001
- PRESENTATO AL FESTIVAL DI CANNES 2000.
CRITICA
"Procedimento godardiano e ritmo umoristico che si avvita intorno ai guerriglieri del cinema puro e nelle mille gag irresistibili per i cinéphiles. (...) Finale selvaggio, grottesco, tragico. Honey Whitlock, tra i corpi dei caduti sotto il fuoco della polizia, compie l'ultimo gesto sacrificale alla 'visione perduta' del cinema. Si dà fuoco ai capelli biondi sotto gli occhi degli spettatori in un drive-in. Brucia Melanie Griffith per ricordare i simbionesi, che volevano cambiare il mondo. O almeno i telegiornali". (Mariuccia Ciotta, 'il Manifesto', 30 giugno 2001).
"...E' l'ultima follia firmata dal trasgressivo John Waters, la sua ironica vendetta contro l'establishment cinematografico che lo ha sempre snobbato". (Liana Messina, D di Repubblica, 10 luglio 2001)