Bad City, in Iran, è una città fantasma abitata da tossici, prostitute e vari individui poco raccomandabili. E' qui che si aggira un vampiro che si ciba del sangue dei reietti, fino a quando incontra una ragazza solitaria e tra i due nasce l'amore...
SCHEDA FILM
Regia: Ana Lily Amirpour
Attori: Sheila Vand - La ragazza, Arash Marandi - Il James Dean persiano, Marshall Manesh - Il giocatore d'azzardo, Mozhan Marnò - La prostituta, Dominic Rains - Il protettore della prostituta, Milad Eghbali - Il bambino, Rome Shandaloo - La ragazza ricca, Reza Sixo Safai - Il rockabilly
Soggetto: Ana Lily Amirpour
Sceneggiatura: Ana Lily Amirpour
Fotografia: Lyle Vincent
Montaggio: Alex O'Flinn
Scenografia: Sergio De La Vega
Costumi: Natalie O'Brien
Durata: 97
Colore: B/N
Genere: THRILLER
Specifiche tecniche: ARRI ALEXA STUDIO, SXS PRO, (2K)/J-D-C SCOPE/PANAVISION (1: 2.35)
Tratto da: graphic novel omonima di Ana Lily Amirpour
Distribuzione: ACADEMY TWO IN COLLABORAZIONE CON PACO CINEMATOGRAFICA (2016)
Data uscita: 2016-06-30
TRAILER
NOTE
- SELEZIONE UFFICIALE ALLA IX EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (2014) NELLA SEZIONE 'MONDO GENERE'.
CRITICA
"Questo stravagante e talvolta affascinante bianco e nero conferma come il cinema iraniano per fortuna stia tornando libero. Lo testimonia un horror-western notturno in una città fantasma co me Sin City (...). Inseguendo sonorità rock e techno, il film (...) incrocia violenza e surrealismo, pistoleri dell'anima e del sesso, atmosfere alla Lynch, esprimendo una tensione interiore che è ovvia metafora di colpe, complessi, rimorsi rancori giganteschi che si specchiano negli sguardi di personaggi in cerca di autore e incubo." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 30 giugno 2016)
"Dei film iraniani che abbiamo visto in questi anni, nessuno assomiglia a 'A Girl Walks Home Alone at Night' (...). La Amirpour prende a modello graphic novel e horror, le atmosfere oniriche di Lynch e il tenero surrealismo di Jarmush, il bianco e nero espressionista e il gotico di serie B, la musica di Morricone e l'hard rock. È un gioco di citazioni che può sembrare fin troppo facile, ma in quest'opera prima avverti un piglio formale e un'energia che promettono bene." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 30 giugno 2016)
"(...) l'esordiente Ana Lily Amirpour (...) ha scritto e diretto un - neanche troppo - piccolo caso cinematografico, (...) il primo 'vampire western' iraniano, battezzato 'indie' al Sundance 2014 e consegnato a un destino 'cult'. (...) un miracolo in sedicesimi: assemblare il già visto, letto, sentito in qualcosa di nuovo, perché non solo meta-cinematografico, superpop e derivativo, bensì inteso a illuminare per archetipi e icone il vivere oggi in Iran o, meglio, da iraniani. Amirpour frulla tutto: il Frank Miller di 'Sin City' e le sortite di Tarantino e Rodriguez, la prima Kathryn Bigelow ('The Loveless' e 'Near Dark') e il primo Jim Jarmusch ('Stranger than Paradise'), vampire movie eterodossi quali l'inarrivabile 'Addiction' di Abel Ferrara, di cui condivide il bianco e nero iperstilizzato, e 'Lasciami entrare' di Tomas Alfredson. Invertendo l'ordine tra graphic novel e film - qui le strisce, intitolate 'Death ls the Answer', sono state desunte dall'audiovisivo - rispetto a 'Persepolis' di Marjane Satrapi (2007) e puntando molto sulla splendida colonna sonora, che mixa rock, techno e omaggi a Ennio Morricone, Amirpour ispira i personaggi 'alle icone che ho amato dagli anni Cinquanta agli anni Novanta, come James Dean, Sophia Loren e il Vampiro', ma li staglia in bianco e nero anamorfico sull'Iran oggi: la vampira, vedi 'Persepolis', si muove su uno skateboard avvolta nel chador, rappresentando la terra di mezzo, tra tradizione e multiculturalismo, che abitano gli iraniani esuli o, comunque, espatriati. Dove affondare i denti, da quale identità cavare sangue, ovvero, dove piazzare la macchina da presa per guardare il mondo? Con il piede in due staffe, ma un occhio risoluto nel mirino, 'A Girl Walks Home Alone at Night' non fa sconti alle radici, alle appartenenze, al background: la regista e sceneggiatrice stigmatizza la totale assenza della Legge e delle forze dell'ordine atte a farla rispettare, perché i cadaveri vengono gettati in un fosso nell'indifferenza generale e la 'giustizia' viene regolata dalla vampira, angelo della vendetta culturale, persino antropologica (e assai femminista). (...) Amirpour ha qui dimostrato padronanza estetica, consapevolezza poetica e competenza ideologica, ora la si attende al varco dell'opera seconda (...)." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 30 giugno 2016)
"Prodotto da un 'hobbit' (Elijah Wood alias Frodo), girato in California, fotografato in bianco e nero, ambientato in Medio Oriente, parlato in farsi, diretto da una 'skateboarder' e dominato da una vampira. 'A Girl Walks Home Alone at Night' è sicuramente uno dei film più originali del recente passato (la pellicola è datata 2014). (...) Il film è apolide e affascinante come la sua creatrice, diabolicamente sospeso tra pulp Usa ed esaltazione della quotidianità con colonna sonora spaghetti western in omaggio a Morricone. Non vediamo l'ora di goderci l'opera seconda della squinternata ma geniale Amirpour (...)." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 30 giugno 2016)
"Sembra una pellicola neorealista o il risultato di un cocktail di Sergio Leone, mischiato con Almodóvar e Lynch. Non aspettatevi un capolavoro; anzi, la trama è un po' esilina. Però, la colonna sonora fa la differenza e il bianco e nero richiama graphic novel di stampo americano. Non male." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 30 giugno 2016)
"(...) sorprendente film in bianco e nero su una ragazza vampiro (...)." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 21 giugno 2016)