Nel 1985 quattro emigrati jugoslavi di mezza età tornano a Belgrado per i funerali di Mirjana, soprannominata Ester, da Esther Williams, la loro attrice preferita. I quattro da giovani sono stati una squadra di canottaggio ed Ester era il loro timoniere. Attraverso i loro ricordi viene narrata la storia di Ester e di un'epoca, quella della Guerra Fredda e della dittatura del maresciallo Tito.
SCHEDA FILM
Regia: Jovan Acin
Attori: Gala Videnovic - Mirjana "Ester", Relja Basic - Glenn, Nebojsa Bakocevic - Glenn giovane, Marko Todorovic - Sasa, Dragan Bjelogrlic - Sasa Giovane, Milos Zutic - Kica, Srdjan Todorovic - Kica giovane, George Heston - Pop Popovic, Goran Radakovic - Pop giovane, Milan Strljic - Ristic giovane, Dragomir Gidra Bojanic - Ristic
Soggetto: Peter Jankovic, George Zecevic, Jovan Acin
Sceneggiatura: Jova Acin
Fotografia: Tomislav Pinter
Musiche: Zoran Simjanovic
Montaggio: Snezana Ivanovic
Scenografia: Sava Acin
Costumi: Snezana Kojic, Divna Jovanovic
Durata: 107
Colore: C
Genere: DRAMMATICO COMMEDIA
Produzione: ARTISTI ASSOCIATI
Distribuzione: VIDE, CDE HOME VIDEO, M & R
CRITICA
"Ahimè, povero vecchio continente. Da un film come lo jugoslavo 'A est suonavamo una canzone / Hey Babu Riba' riceviamo la triste conferma che interi popoli dell'Europa orientale si sono ridotti per decenni a sospirare una penna biro, un paio di blue jeans, un pacchetto di Lucky Strike, un disco americano, un medicinale introvabile per la mamma malata. E intanto imperavano la censura, la paura, il culto della personalità e la repressione di stato. (...) Animato da fremiti di una denuncia politica ormai divenuta recriminazione, il film è reticente sulle responsabilità. Non mi pare di aver visto neppure di scorcio, nell'evocazione del '53, uno degli innumerevoli ritratti del funesto maresciallo che imperversavano negli uffici e nei pubblici locali tanto da rendere impossibile di evitarli con lo sguardo. Per il resto la storiellina è narrata attraverso un'infinità di particolari sfrangiati, il dialogo sovrabbonda e gli attori sono melensi: non ce n'è uno, fra i protagonisti adulti, che somigli neppure vagamente al giovane se stesso di 25 anni prima." (Tullio Kezich, 'Il Corriere della Sera', 12 Settembre 1989)
"Per chi vuol sapere cosa ha bollito nella pentola jugoslava sulla metà degli anni Ottanta c'è questa operina scritta e diretta da un serbo, Jovan Acin, il quale vive a Parigi da tempo ma per l'occasione, ispirandosi ai propri ricordi di gioventù e a quelli di certi suoi amici, tornò a girare in patria dopo l'esordio con La rosa di cemento. Il film - il cui titolo originale 'Bal na vodi' si traduce 'Bellezze al bagno', e che ha un sottotitolo, 'Hey Babu Riba', da riferirsi al nome del ristorante nel quale il racconto si chiude - è per ogni verso grezzo e piatto. Offre tuttavia qualche spunto interessante nel momento in cui si colloca fra le opere jugoslave che ripensano gli anni Cinquanta, quali si sono fissati nella memoria dei borghesi poi emigrati per protesta contro il comunismo di Tito. Qui siamo nel luglio del '53, quando cinque compagni di liceo (quattro maschi e Miriana, che essi chiamano Ester in omaggio a Esther Williams), fingendo una gara di canottaggio, espatriano in Italia, e si dividono, andando ciascuno per la sua strada, salvo poi ritrovarsi a Belgrado, i maschi, nel 1985, in occasione dei funerali di Miriana." (Giovanni Grazzini, "Il Corriere della Sera")