Lui e Lei, due sconosciuti, si incontrano in un cimitero nei pressi di una spiaggia. Lui decide di prendersi cura di Lei, che, sola al mondo, accetta le sue attenzioni. Vanno a vivere insieme e iniziano a collaborare ad alcuni testi - sull'ambiguità delle forme geografiche della città, sui veleni preparati dalle antiche tribù indigene e sull'Erba del Topo - che Lui detta e Lei trascrive. Finché, dalla parola scritta passano alle immagini e Lui le scatta delle foto ispirate quelle del secolo XIX di donne indie messicane e di donne europee nude. Poi, mentre sta manipolando delle fotografie di Lei, Lui scopre che alcune parti sono state rosicchiate da un topo...
SCHEDA FILM
Regia: Júlio Bressane
Attori: Alessandra Negrini, Selton Mello
Soggetto: Machado de Assis - racconti
Sceneggiatura: Júlio Bressane, Rosa Dias
Fotografia: Walter Carvalho
Musiche: Guilherme Vaz
Montaggio: Rodrigo Lima
Scenografia: Moa Batsow
Costumi: Ellen Milet
Altri titoli:
L'erba del topo
Durata: 80
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Tratto da: liberamente ispirato ai racconti "A Causa Secreta" e "Um Esqueleto" di Machado de Assis
Produzione: REPÚBLICA PUREZA FILMES, TB PRODUÇÕES
NOTE
- IN CONCORSO ALLA 65. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2008) NELLA SEZIONE 'ORIZZONTI'.
CRITICA
"Era dai tempi della collezione di peli di Monteiro, sfacciato e geniale regista portoghese, che a Venezia non arrivava un prodotto così artisticamente ambiguo: da una parte certo non un film che titilla il sesso (quasi tutto a macchina fissa) e dall' altra l'ambizione dell'autore di parlare di anima-corpo ma anche trappola-formaggio con una forma di racconto troppo raffinata, intellettuale, in cui si fanno i salti mortali per capire dove forse voleva arrivare: ma anche Schroeter ieri ci ha avvertito che dobbiamo morire. Alla fine, sui titoli di coda, si assicura che gli animali non sono stati maltrattati, sono usciti sani: che vorrà dire? Sempre due letture". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 2 settembre 2008)
"Bressane è un regista brasiliano normalmente trasgressivo. Qui s'ispira a due racconti di Machado de Assis per raccontare un adulterio. Per cronaca, più che per critica, segnaliamo che all'insolito coito si allude senza mostrarlo in dettaglio. Scorgiamo solo una bestiola che s'aggira, sotto il lenzuolo e sopra un corpo, in un'area sensibilissima, provocando un'apprezzabile reazione della signora. È più di quello che si vide alla Mostra nel 1996 in 'Bambola' di Bigas Luna, quando a render molto, molto felice Valeria Marini era un'anguilla. Era invece un cane l'oggetto del desiderio orale di Asia Argento in un film del festival di Cannes del 2007, 'Go Go Tales'. Ramo esplorazioni intime, le attrici italiane hanno una bella tradizione. Un'icona anche politica come Laura Morante stupì il Festival di Berlino del 1998 ne 'Lo sguardo dell'altro' di Vicente Aranda". (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 3 settembre 2008)