Pauline Duhez lavora come infermiera a domicilio tra Lens e Lille e si occupa da sola dei suoi due figli e di suo padre, un ex operario metalmeccanico. Devota e generosa, Pauline è amata da tutti i pazienti che ha in cura, che contano molto su di lei. Approfittando della popolarità della donna, i leader di un partito nazionalista in crescita decidono di proporla come loro candidata alle imminenti elezioni comunali...
SCHEDA FILM
Regia: Lucas Belvaux
Attori: Émilie Dequenne - Pauline Duhez, André Dussollier - Philippe Berthier, Guillaume Gouix - Stéphane Stankowiak, detto Stanko, Catherine Jacob - Agnès Dorgelle, Anne Marivin - Nathalie, Patrick Descamps - Jacques, Charlotte Talpaert - Nada Belisha, Stéphane Caillard - Victoire Vasseur, Cyril Descours - Jean-Baptiste Verhaeghe, Michel Ferracci - Dominique Orsini, Mathéo Debaets - Tom, Coline Marcourt - Lili, Thibault Roux - Max, Corentin Lobet - Yo, Julien Roy - Bernard Tovi, Bernard Mazzinghi - Alexandre de Mareuil, Gérard Dubouche - François Marcillac, Bernard Eylenbosch - Erwann, Christophe Moyer - Éric, Tom Robelin - Cyril, Manon Wathelier - Anaïs, Ludovic Molière - Jean, Evelyne El Garby Klaï - Sig.ra Oumaouche, Iman Amara-Korba - Djamila Oumaouche, Jeannine Legru - Sig.ra Rollin, Jean-Louis Sbille - Sig. Biagi
Soggetto: Jérôme Leroy - romanzo
Sceneggiatura: Lucas Belvaux, Jérôme Leroy
Fotografia: Pierric Gantelmi d'Ille
Musiche: Frédéric Vercheval
Montaggio: Ludo Troch
Scenografia: Frédérique Belvaux
Costumi: Dorothée Guiraud
Altri titoli:
This Is Our Land
Durata: 114
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Tratto da: romanzo "Le Bloc" di Jérôme Leroy
Produzione: SYNECDOCHE, ARTEMIS PRODUCTIONS, IN COPRODUZIONE CON FRANCE 3 CINEMA, RTBF (TELEVISION BELGE), VOO-BE TV, SHELTER PROD
Distribuzione: MOVIES INSPIRED (2017)
Data uscita: 2017-04-27
TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON LA PARTECIPAZIONE DI: CANAL +, CINE +, FRANCE TELEVISIONS, LE PACTE; CON IL SOSTEGNO DI: CENTRE DU CINEMA ET DE L'AUDIOVISUEL DE LA FEDERATION WALLONIE-BRUXELLES, PICTANOVO, LA REGION HAUTS-DE-FRANCE, TAXSHELTER.BE, ING, TAXSHELTER DU GOUVERNEMENT FEDERAL DE BELGIQUE; IN ASSOCIAZIONE CON: LA BANQUE POSTALE, IMAGE 10, MANON 7, COFIMAGE 28.
CRITICA
"Il regista belga conosce la materia speciale delle illusioni e sceneggia la sbandata di una donna e un paese. La sua visione della virtù privata che trasloca in vizio pubblico è di agghiacciante contemporaneità e il cast è di serie A con menzione speciale per André Dussollier." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 27 aprile 2017)
"Il cinema non rappresenta solo i mostri dell'horror, vampiri o zombi che siano; con 'A casa nostra' ci mette davanti altri mostri ben più reali: quelli generati dal sonno della ragione. (...) Commentando il film, il critico di un giornale francese ha citato la 'banalità del male'; e la formula di Hannah Arendt è perfetta per descrivere la via scelta dal regista Lucas Belvaux (che non è francese, ma belga ) e dal co-sceneggiatore (dal suo libro 'Le Bloc') Jérôme Leroy. (...) Belvaux non nasconde in alcun modo di voler fare un film nettamente schierato e politico; anche se sceglie la via della fiction, anziché quella del documentario, per mostrare dall'interno come funzioni la banalità del male. In ogni caso il suo sguardo è preciso e clinico; la sua strategia, abile nel farci provare inizialmente empatia verso personaggi come il vecchio dottor Berthier e Stanko, prima di mostrarci quel che si cela dietro la loro studiata amabilità. Forse - anzi - se il film ha un difetto è quello di essere troppo dimostrativo, troppo didattico, fino ad accumulare una serie di aspetti diversi del populismo di destra a svantaggio della psicologia della protagonista Pauline, lasciando un po' nel vago le ragioni della sua conversione." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 27 aprile 2017)
"Avvertenze per l'uso: è il film politico puntato sulla campagna elettorale francese contro il Front Nazional della Le Pen (una somigliante Jacob). In questo, si sforza di tenere un orientamento non deterministico o, peggio, fazioso, affidando contenuti e dubbi alla peripezia della protagonista (la cresciuta 'Rosetta' dei Dardenne) (...). Più interessante la ricostruzione dei legami tra i 'verniciati' politici e i violenti, del movimento. A governare l'intrigo, un freddo e subdolo Dussolier, emblema della promiscuità tra democrazia e fascismo." (Silvio Danese, 'Nazione-Carlino-Giorno', 27 aprile 2017)
"Oltre a una narrazione efficace, il pregio di 'A casa nostra' è la capacità di mostrare dal di dentro il potere d'affabulazione di cui - da sempre - le derive populiste si servono per empatizzare con i più indifesi: un meccanismo tanto sperimentato e storicizzato eppure incredibilmente potente." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 27 aprile 2017)
"Intrigante, pur se fazioso, dramma francese, uscito, non casualmente, in patria alla vigilia delle presidenziali. (...) Evidente l'allusione al Front National di Marine Le Pen, presente in un ruolo caricaturale. Comunque il film, costruito come un giallo, ha momenti di indubbia tensione, anche se il finale è troppo sbrigativo." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 27 aprile 2017)