Zagor e Paola, due amiche, vivono a Milano, condividendo la stessa casa. Zagor è laureata, ma preferisce lavorare al mercato dei fiori piuttosto che chiudersi in qualche ufficio. Paola ha un posto fisso e non ha particolari problemi, se non quello di trovare l'uomo giusto per continuare a sognare. Un giorno alla loro porta si presenta Laura, viene dalla provincia ed è stata indirizzata lì da una non meglio precisata amica comune. Laura deve prepararsi per un importante colloquio di lavoro. Dopo qualche esitazione, Laura viene accolta in casa, ma la convivenza risulta difficile. Durante il giorno Laura è impegnata con lo studio, ma nei piccoli spazi della casa risulta difficile concentrarsi. Laura finisce per farsi trascinare dalla vita un po' svagata delle due ragazze, e la notte prima del colloquio partecipa ad una festa fino a tarda notte. La mattina dopo, non riesce a svegliarsi. Zagor la trascina al luogo del colloquio ma poi si presenta al posto suo. Zagor è bravisssima e ottiene il posto. Di fronte alle difficoltà, l'amicizia tra le tre ragazze è ora sicura e forte.
SCHEDA FILM
Regia: Alberto Bader
Attori: Valeria Milillo - Paola, Rosalinda Celentano - Zagor, Angela Ricciardi - Laura, Roberto Zibetti - Marco, Renato Scarpa - Franco, Luciano Scarpa - Riccardo, Matteo Galliazzo - Commesso della libreria, Irene Grandi - Se stessa, Marco Franzoso - Cliente della libreria, Robert Camero - Cliente della libreria, Gaetano Zerbo - L'esaminatore, Max Salvaggio - Salumiere
Soggetto: Gianni Biondillo
Sceneggiatura: Vinicio Canton, Roberta Giudetti, Andrea Belpensante - collaborazione
Fotografia: Andrea Treccani
Musiche: Luca Andrea Sarni, Valentino Finoli - arrangiamento
Montaggio: Simona Paggi
Scenografia: Enrico Tovaglieri
Costumi: Donatella Cianchetti
Durata: 85
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Produzione: DANIELE PAU PER BLUEBACK
Distribuzione: ISTITUTO LUCE (1999)
CRITICA
"Il tono è quieto, le interpreti se la cavano bene (si vede chiaramente che il lavoro sul cast è la prima preoccupazione di Bader), diverse battute di dialogo fanno sorridere... E allora? Il fatto è che 'A casa di Irma' usa il suo soggetto (sia pure in sedicesimo) da romanzo di formazione come un grimaldello per rientrare nello spazio camera-e-cucina, ossia fuori dal mondo, del nostro cinema più 'carino'. Quello che, un giorno o l'altro, bisognerà pur superare per decidersi a crescere". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica').