A 027 da Las Vegas in mutande

A Las Vegas si è instaurata una certa tregua tra i due maggiori proprietari di locali da gioco della città, gli ex capibanda Lippy e Stenberg, mentre il proprietario dell'Eldorado tenta di scalare il primato mettendo gli ex rivali di nuovo in guerra tra loro, provocando misteriosi attentati ai loro locali e raggiungendoli con misteriose telefonate con le quali si presenta come il capo dell'organizzazione della "mano d'oro". In questa situazione Jeff Schiappacasse, attempato comico intrattenitore francese, viene assunto all'Eldorado dietro la raccomandazione di due sorelle ballerine che lavorano in quel locale. Nell'intento di aggiornare i suoi numeri e divenire popolare tra i frequentatori del locale, Jeff con le sue battute attacca Lippy e Stenberg. Riscuote successo, infatti, ma le due vittime della sua ironia fiutano nel comico la misteriosa "mano d'oro" o quanto meno la strada per individuarla. Jeff viene catturato prima dall'uno e poi dall'altro, ma non può rivelare ciò che non sa e si salva a stento. La morte di una delle due ballerine e l'amore che il francese prova per la superstite, di nome Dolly, lo inducono a continuare nel gioco, facendosi credere a conoscenza del pericoloso segreto al fine di provocare così la rappresaglia della "mano d'oro". Il tranello funziona e Jeff, che riesce fortunosamente a evitare danni, dopo aver consegnato il delinquente alla polizia, si guadagna l'amicizia dei tenutari di case da gioco che gli rivelano un segreto per vincere alla loro roulette. Il vecchio comico però non ne approfitta e fa della vincifta una specie di dono di nozze per Dolly e il suo fidanzato.