Un uomo viene prelevato dalla spiaggia di un campeggio del Cilento da un singolare dispiegamento di forze: carabinieri, polizia municipale e guardia costiera. L'uomo viene convinto a uscire dall'acqua e a farsi sedare, mettere su un'ambulanza e sottoporsi a un trattamento sanitario obbligatorio. Ormai addormentato per la forte sedazione, due ore dopo l'ingresso in ospedale viene legato al letto con cinghie che gli bloccano polsi e caviglie. Dal 31 luglio al 4 agosto 2009, gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni sono narrati attraverso le immagini disumanizzanti di nove videocamere di sorveglianza poste all'interno del reparto psichiatrico dell'ospedale di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno. Il film ripercorre i giorni e le notti, cercando altrove appigli di speranza, nel tentativo di trovare una verità a cui solo il corpo di Francesco può dare risposta.
SCHEDA FILM
Regia: Costanza Quatriglio
Soggetto: Valentina Calderone, Luigi Manconi, Costanza Quatriglio
Sceneggiatura: Costanza Quatriglio
Fotografia: Sabrina Varani
Musiche: Marco Messina, Sacha Ricci, 99 Posse
Montaggio: Letizia Caudullo
Suono: Gianluca Scarlata - presa diretta, Riccardo Spagnol - montaggio, Andrea Malavasi - mox
Durata: 75
Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO
Specifiche tecniche: FULL HD
Produzione: MARCO VISALBERGHI PER DOC LAB, IN COLLABORAZIONE CON RAI-RADIO TELEVISIONE ITALIANA RAI TRE
Distribuzione: CINEAMA
Data uscita: 2015-11-23
TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON IL PATROCINIO DI AMNESTY INTERNATIONAL-SEZION ITALIANA E IL SOSTEGNO DI: MIBACT, ASSOCIAZIONE A BUON DIRITTO DI LUIGI MANCONI E VALENTINA CALDERONE.
- TESTIMONIANZE: GRAZIA SERRA, CATERINA MASTROGIOVANNI, VINCENZO SERRA.
CRITICA
"Ottantasette ore di immagini a bassa definizione e alto potenziale - estetico, civile, morale - già viste on line nella loro integralità da un numero altissimo di persone, ma ora interrogate, compresse, rielaborate da Costanza Quatriglio. (...) '87 ore' non è un film-inchiesta in più su uno dei troppi casi di malasanità che si verificano nel nostro paese. A rendere davvero importante questo documentario (...) è proprio quella scelta di racconto così radicale, che rimette in discussione punti troppo spesso dati per scontati." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 21 dicembre 2015)