3 sul divano

Three on a Couch

USA 1966
Christopher Pride è un pubblicitario americano di talento. Quando vince un importante concorso, gli si aprono le porte del mondo della pubblicità parigina e poiché non vuole rinunciare a questa opportunità, chiede alla sua fidanzata, la psicologa Elizabeth Acord, di sposarlo e partire con lui per Parigi. Elizabeth però rifiuta perché ha in cura tre ragazze, Mary Lou, Susan e Anna, che hanno un grosso problema, odiano il genere maschile e non riescono ad avvicinarsi a nessun uomo. Christopher, che ama molto Elizabeth, seguendo il consiglio del dottor Mizer, escogita un espediente. Si trasforma a turno in Warren, Ringo e Rutherford, tre uomini perfetti che incarnano l'ideale di ognuna delle tre pazienti. I suoi tre meravigliosi scapoli non tardano a far breccia nel cuore di Mary Lou, Susan e Anna, che la sua Elizabeth non può che dichiarare finalmente guarite. Ma alla festa organizzata in onore dei due sposi in procinto di partire per Parigi, non potranno mancare le tre pazienti di Elizabeth e per Christopher è arrivato il momento delle spiegazioni
SCHEDA FILM

Regia: Jerry Lewis

Attori: James Best - Dr. Ben Mizer, Janet Leigh - Dr. Elizabeth Acord, Jerry Lewis - Christopher Pride/Warren/Ringo/Rutherford, Leslie Parrish - Mary Lou Mauve, Mary Ann Mobley - Susan Manning, Gila Golan - Anna Jacque, Kathleen Freeman - Miss Murphy, Buddy Lester - L'ubriaco, Renzo Cesana - L'ambasciatore, Fritz Feld, Renie Riano, Jesslyn Fax, Calvin Jackson, Mike Ross, Danny Costello - Il cantante, Del Moore

Soggetto: Samuel A. Taylor, Bob Ross

Sceneggiatura: Samuel A. Taylor, Bob Ross

Fotografia: W. Wallace Kelley, Robert Bronner

Musiche: Louis Y. Brown

Montaggio: Russel Wiles

Scenografia: Howard Bristol

Costumi: Moss Mabry

Altri titoli:

Tre sul divano

Trois sur un sofa

Durata: 109

Colore: C

Genere: ROMANTICO

Specifiche tecniche: TECHNICOLOR, PATHECOLOR

Produzione: JERRY LEWIS E JOE STABILE PER COLUMBIA PICTURES CORPORATION, JERRY LEWIS PRODUCTIONS

Distribuzione: CEIAD

CRITICA
"Si tratta di uno spettacolo garbato e piacevole non privo di spunti felici, condotto con discreto equilibrio e scioltezza." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 61, 1967)