L'emozionante storia di tre donne della stessa famiglia newyorkese, appartenenti a tre generazioni differenti e di come la trasformazione di una di loro influisca sulle altre. Ray è una ragazza adolescente che sente il desiderio di diventare un ragazzo. Sua madre single, Maggie, deve quindi rintracciare il padre biologico per ottenere il consenso legale per il cambiamento. Dolly, la nonna lesbica di Ray, ha qualche difficoltà ad accettare la scelta di sua nipote. Tutte loro si ritrovano a dover fare i conti con la propria identità per comprendere la trasformazione di Ray e ritrovare la serenità e l'equilibrio della famiglia.
SCHEDA FILM
Regia: Gaby Dellal
Attori: Naomi Watts - Maggie, Elle Fanning - Ray, Susan Sarandon - Dolly, Linda Emond - Frances, Tate Donovan - Craig, Sam Trammell - Matthew, Maria Dizzia - Sinda, Maxwell Simkins - Cole, Andrew Polk - Dott. Brillstein, Mattea Conforti - Mia, Elle Winter - Jenni Schwartz, Marquis Rodriguez - Jesse
Soggetto: Gaby Dellal
Sceneggiatura: Gaby Dellal, Nikole Beckwith
Fotografia: David Johnson
Musiche: Michael Brook
Montaggio: Joe Landauer
Scenografia: Stephanie Carroll
Arredamento: Philippa Culpepper
Costumi: Arjun Bhasin
Altri titoli:
Generations - Essere se stessi per essere felici
Durata: 87
Colore: C
Genere: DRAMMATICO COMMEDIA
Produzione: DOROTHY BERWIN, MARC TURTLETAUB, PETER SARAF PER BIG BEACH FILMS, IM GLOBAL, INFILM PRODUCTIONS
Distribuzione: VIDEA (2016)
Data uscita: 2016-11-24
TRAILER
NOTE
- NAOMI WATTS FIGURA ANCHE TRA I PRODUTTORI ESECUTIVI.
- IN CONCORSO ALLA XIV EDIZIONE DI 'ALICE NELLA CITTÀ' (2016), SEZIONE AUTONOMA E PARALLELA DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA.
CRITICA
"(...) una commedia non convenzionale che mette al centro una famiglia «quasi perfetta» tipo Almodóvar, paradossale ma complice (...). Tre figure di donna schizzate benissimo, recitate al meglio (in ordine di età, Susan Sarandon, Naomi Watts ed Elle Fanning strepitosa) in una commedia di costume scostumata che alla tragedia preferisce Woody Allen, intrisa di sano umorismo che permette di accettare le scelte, su contesto transgender chic, un divertimento intelligente." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 24 novembre 2016)
"Piacerà a tanti radical chic che considerano le trasmigrazioni sessuali una conquista del nuovo secolo. A tanti medici che da una parte all'altra dell'oceano ci stanno costruendo un favoloso business. Ma non deluderà troppo chi entra nel cinema per vedersi una ben costruita commedia drammatica (anche se al centro c'è un problema che a non pochi risulta ancora indigesto).Da questo punto di vista, è innegabile che la regista Gaby Dellal (che senza ombra di dubbio sta dalla parte di Ramona e della sua avventurosa decisione) sia riuscita a confezionare un prodotto svelto e (perché no?) gradevole. È furbetta la Gaby. Per evitare che il pubblico domenicale respingesse storia e persona come altro da sé, ha abolito l'antipatia dai 'characters'. Le tre donne sono tutte simpatiche (quindi il processo d'identificazione da parte delle spettatrici è abbastanza agevole). E le tre attrici cattivanti e bravissime (la parte della leonessa la fa naturalmente Susan Sarandon, la nonna, per la sua proverbiale grinta e anche, soprattutto, perché il ruolo è scritto meglio). Sempre da furbetta, Gaby ha spostato il centro del discorso. Che nonostante le apparenze non è il sesso, ma la ricerca dell'identità." (Giorgio Carbone, 'Libero', 24 novembre 2016)
"La valanga di problemi che investe le tre protagoniste è esagerata, anche poco credibile, finendo per creare zero empatia e troppa noia." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 24 novembre 2016)