Joe e Cheryl Hickey possono essere considerati i veri, perfetti, criminali. Le malefatte che compiono, infatti, restano sempre impunite. E le vittime sono terrorizzate al punto che l'unica soluzione che resta loro è quella di chiudersi nel silenzio, per dimenticare il più in fretta possibile. Ora Joe e Cheryl, insieme a Marvin, hanno messo a punto un piano per estorcere denaro alle famiglie facoltose della città senza lasciar loro via di scampo. Questa volta, però, la vittima di turno - i coniugi Will e Karen Jennings, cui è stata rapita la figlia di sei anni - sono disposti a tutto, fuorché a recitare la parte dell'agnello sacrificale..
SCHEDA FILM
Regia: Luis Mandoki
Attori: Charlize Theron - Karen, Kevin Bacon - Hickey, Courtney Love - Cheryl, Stuart Townsend - Will, Pruitt Taylor Vince - Marvin, Dakota Fanning - Abby Jennings, Steve Rankin - Hank Ferris, Gary Chalk - Agente Chalmers, Jodie Markell - Mary Mcdill, Matt Koby - Peter Mcdill, Gerry Becker - Dott. Stein, Andrew Airlie - Holden, Randi Lynne - Operatore Hotel, Colleen Camp - Joan Evans, Gregory Bennett - Heins, J.B. Bivens - Gray Davidson, Brent Woolsey - L'Uomo Violento, Jim Filippone - Pilota Dell'Elicottero, John Scott (IV) - Capo Swat
Soggetto: Greg Iles
Sceneggiatura: Greg Iles
Fotografia: Frederick Elmes, Piotr Sobocinski
Musiche: John Ottman
Montaggio: Gerald B. Greenberg
Scenografia: Richard Sylbert
Costumi: Michael Kaplan
Effetti: Gord Davis, Mike Vézina, Tim McGovern, Bill Coffin, Post Logic Studios
Altri titoli:
24 Hours
24 Stunden angst
Durata: 99
Colore: C
Genere: THRILLER AZIONE
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85) - DELUXE
Tratto da: RACCONTO "24 HOURS" DI GREG ILES
Produzione: MANDOLIN ENTERTAINMENT(MIMI POLK GITLIN & LUIS MANDOKI), PROPAGANDA FILMS, SENATOR FILM PRODUKTION, THE CANTON COMPANY
Distribuzione: COLUMBIA TRISTAR ITALIA
Data uscita: 2003-03-14
NOTE
- RIPRESE EFFETTUATE NELLA CINTURA URBANA DI VANCOUVER DOVE SONO STATE RICREATE LE SCENE AMBIENTATE A PORTLAND (OREGON), SEATTLE E DINTORNI. LA CASA DELLA FAMIGLIA JENNINGS E' SULLA SPIAGGIA DI BRUNSWICK.
CRITICA
"In Americano li chiamano 'film dell'abuso', e sono quelli in cui i buoni subiscono per tutto il tempo le soperchierie dei cattivi, ma alla fine gliele fanno pagare care. Il vero ricatto di tutta la faccenda è il film stesso. Che dire di quando la piccina, sofferente d'asma, tossisce da straziare per l'impolverata coperta che il malvivente le ha messo sulle spalle?". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 15 marzo 2003)
"Il risultato è fondamentalmente noioso e una sceneggiatura, talvolta inverosimile, riesce a sperperare quanto di buono c'era in potenza nel soggetto, anche se Mandoki asserisce di essersi ispirato a 'Cane di paglia', e per sua fortuna l'irascibile Peckinpah è morto già da tempo (..) Non aiuta neppure un evidente errore di casting nella scelta di un anodino Stuart Townsend nel ruolo del dottore e di un'irriconoscibile Courtney Love in quello della pupa del gangster". (Fabrizio Liberti, 'Film Tv', 25 marzo 2003)
"Tratto dall'omonimo romanzo di Greg Iles e da lui stesso sceneggiato, il thriller è diretto da Luis Mandoki con un ritmo e una suspense che dimostrano una qualità di regia superiore a quella del copione. Questo è un mezzo pasticcio, complicato dall'ambizione che resta velleitaria di dare delle motivazioni e uno spessore umano al trio criminale. Peccato per gli attori, che recitano anche loro a un livello degno di miglior causa. Se Bacon è uno specialista nei ruoli di cattivo e odioso la Theron è convincente come madre vulnerata che sa reagire con fierezza a una situazione impossibile, la Love sfodera una bella grinta drammatica, Vince è abile a giocare sui sottotoni e la bionda Dakota, già vista in 'Mi chiamo Sam', recita ormai da consumata professionista". (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 17 marzo 2003)
"Grand Guignol perché sei morto? Sulla scena non funziona più da anni la formula del 'teatro del terrore' inventata a Parigi sul finire dell'800 e oggetto perfino dell'attenzione di Gramsci. Un film come '24 ore' di Luis Mandoki ci conferma però che il Guignol è ancora praticato al cinema secondo varianti ingegnose. (..) Attori funzionali, tensione massima, e il solito finale baracconesco con inseguimenti e rogo sull'autostrada. (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 15 marzo 2003)
"Con alcune varianti, che fanno la differenza, è l'aggiornamento di 'Ore disperate' di William Wyler, con Bogart. (..) La suspense si perde quando la cinepresa varca la soglia di casa, uscendo dal clima claustrofobico, e cerca di far tornare i conti con la logistica del rapimento. Negli Stati Uniti, a causa delle decine di rapimenti in corso negli ultimi tempi, la produzione ha preferito non promuovere il film con flani e pubblicità televisiva". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 15 marzo 2003)