Un incidente unisce i destini di tre persone: Paul, Jack e Cristina. L'amore, la vendetta, la redenzione si intrecciano. 21 grammi è il peso che si perde quando si muore, forse il peso dell'anima.
SCHEDA FILM
Regia: Alejandro González Iñárritu
Attori: Sean Penn - Paul Rivers, Naomi Watts - Christina Peck, Benicio Del Toro - Jack Jordan, Charlotte Gainsbourg - Mary Rivers, Danny Huston - Michael, Carly Nahon - Cathy, Nick Nichols (II) - Ragazzo, Claire Pakis - Laura, John Rubinstein - Ginecologo, Eddie Marsan - Reverendo John, Melissa Leo - Marianne, Marc Musso - Freddy, Teresa Delgado - Gina, Clea DuVall - Claudia, Tony Vaughn - Al, Denis O'Hare - Dottor Rothberg, Anastasia Herin - Dolores, Carlo Alban - Lucio, Catherine Dent - Anna, Annie Corley - Trish, Paul Calderon - Brown
Soggetto: Guillermo Arriaga
Sceneggiatura: Guillermo Arriaga
Fotografia: Rodrigo Prieto
Musiche: Gustavo Santaolalla
Montaggio: Stephen Mirrione
Scenografia: Brigitte Broch
Arredamento: Meg Everist
Costumi: Marlene Stewart
Effetti: Howard Anderson Company
Durata: 120
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85) - DE LUXE
Produzione: 2.1 FILMS, THIS IS THAT, Y PRODUCTIONS
Distribuzione: BIM (2004) DVD: 01 DISTRIBUTION/BIM
Data uscita: 2004-01-16
TRAILER
NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 60MA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (2003), SEAN PENN HA VINTO LA COPPA VOLPI COME MIGLIOR ATTORE.
- CANDIDATO ALL'OSCAR 2004 PER IL MIGLIOR ATTORE (BENICIO DEL TORO) E LA MIGLIOR ATTRICE (NAOMI WATTS) PROTAGONISTA.
- ALEJANDRO GONZÁLEZ IÑÁRRITU E' STATO CANDIDATO AL NASTRO D'ARGENTO 2004 COME REGISTA DEL MIGLIOR FILM STRANIERO.
CRITICA
"Lascia frastornati '21 grammi', secondo film del regista di 'Amores perros', il messicano Alejandro González Iñárritu. Il quale adegua la regia ai virtuosismi del super-cast (Sean Penn, Benicio Del Toro e Naomi Watts, la biondina di 'Mulholland Drive') portando un plot già incandescente verso livelli intollerabili di retorica e manipolazione. (...) perché nessuno possa accorgersi che ha pescato la trama in 3 o 4 romanzi Harmony, il regista mescola le carte saltellando avanti e indietro nel tempo fino a esasperare definitivamente lo spettatore già inorridito da urla continue, foto livida, panoramiche convulse, trucco veristico, gigionerie da Actor's Studio. E il bello è che questo grandguignol è stato accolto con gran rispetto e pochi fischi dalla platea di addetti ai lavori, intimidita e ricattata da tanto dolore (fasullo). Mah". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 6 settembre 2003)
"I personaggi del film rischiano di esigere spazi troppo vistosi all'interno di una storia che trabocca di eccessi e di coincidenza insistite. (...) Effetti forti, sentimenti gridati, uno stile di equilibrio (stentato) fra realismo duro e visionarietà. Una delusione inattesa". (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 6 settembre 2003)
"Fin dal titolo, riferito al peso che ciascuno perde nell'istante in cui tira le cuoia, il melodramma hollywoodiano del messicano Iñárritu ti lavora muscolo cardiaco e ghiandole lacrimali senza pietà, né scrupoli per la propria flagranza ricattatoria. Detto questo, è giusto riconoscere l'efficacia della narrazione a mosaico, che mescola i diversi piani temporali (come nel film che rivelò il regista, 'Amores perros') e ripete gli stessi avvertimenti spostandone leggermente l'ottica, nonché le più che onorevoli interpretazioni di tutto il cast all-star". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 6 settembre 2003)
"Programmato alla Mostra di Venezia nella distraente confusione dell' ultimo giorno, '21 grammi' strappò per Sean Penn la Coppa Volpi del miglior attore. Ma altrettanto bene avrebbe fatto la giuria pilotata dall'esperto Mario Monicelli premiando gli altri due protagonisti, Naomi Watts e Benicio Del Toro, che insieme al laureato formano un terzetto esplosivo. Nel primo film girato in Usa dal messicano Alejandro González Iñárritu di 'Amores Perros', l'intensa partecipazione degli interpreti salda e giustifica una costruzione rapsodica dove si fondono passato e presente. I ritorni all' indietro risultano innestati sull'arco di un'agonia nella quale il ricoverato terminale è destinato a perdere i 21 grammi che pare siano il peso corporeo pagato da noi umani alla morte. (...) Per definire il film si potrebbe ricorrere alla paradossale formula delle 'convergenze parallele', l'espressione coniata da Aldo Moro. Le esistenze dei personaggi potrebbero non intrecciarsi mai e invece la collusione si verifica con tragiche conseguenze. Disperato, crudo e rigoroso, '21 grammi' pretende anche dallo spettatore il coraggio che ha sorretto l' ispirazione degli artefici; ma solo per scoprire che niente ci è estraneo, pur trasportato sul registro sovracuto, di ciò che travaglia l'animo dei personaggi. Pur essendo difficile trovare un precedente per un simile film, il nome che viene in mente è quello di Stroheim. '21 grammi' come 'Greed', vedremo se il futuro di Iñárritu ci confermerà nella scelta di aprirgli un credito in termini tanto impegnativi." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 17 gennaio 2004)