Italia, 2061. Una catastrofica crisi energetica e la desertificazione del pianeta dovuta agli sconvolgimenti climatici, hanno ridotto il Paese allo stremo e lo hanno fatto ripiombare nel più cupo Medioevo. Inoltre, i cambiamenti sociali hanno riportato l'Italia, resa unita dal Risorgimento, ad essere di nuovo suddivisa in tanti piccoli stati indipendenti: il Sultanato delle Due Sicilie, il rinato Stato Pontificio, il Granducato della Toscana, la Repubblica postcomunista di Falce e Mortadella, la Repubblica Longobarda. Il valoroso 'Professore', insieme ad uno sparuto manipolo di seguaci, tenterà l'impresa di riunificare e ricostruire un Paese ormai allo sbando.
SCHEDA FILM
Regia: Carlo Vanzina
Attori: Diego Abatantuono - 'Professore', Michele Placido - Cardinale Bonifacio, Anna Maria Barbera - Nunzia La Moratta, Massimo Ceccherini - Cosimo Delli Cecchi, Emilio Solfrizzi - Nicola, Sabrina Impacciatore - Mara, Dino Abbrescia - Tony, Andrea Osvárt - Unna, Stefano Chiodaroli - Grosso, Jonathan Kashanian - Pride, Antonello Costa - Taned, Paolo Macedonio - Salvim, Roberto D'Alessandro - Barone Cirò, Nini Salerno - Marchese di Villa Sparina, Ugo Conti - Shrek, Gennaro Diana - Uomo Misterioso, Enzo Salvi - Becchino, Paolo Cevoli - Moby Dick
Soggetto: Carlo Vanzina, Enrico Vanzina
Sceneggiatura: Carlo Vanzina, Enrico Vanzina, Diego Abatantuono
Fotografia: Claudio Zamarion
Montaggio: Raimondo Crociani
Scenografia: Luca Merlini
Arredamento: Alessia Anfuso
Costumi: Nicoletta Ercole
Effetti: Tiberio Angeloni, David Bush
Altri titoli:
2061
Durata: 100
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Produzione: CARLO ED ENRICO VANZINA PER RAI CINEMA, INTERNATIONAL VIDEO 80
Distribuzione: 01 DISTRIBUTION
Data uscita: 2007-10-26
TRAILER
NOTE
- CANDIDATO AL NASTRO D'ARGENTO 2008 PER I MIGLIORI COSTUMI.
CRITICA
"Nella commedia di Carlo Vanzina, un' 'Armata Brancaleone' postmoderna, una crisi energetica porta un manipolo di picari, capitanati da Diego Abatantuono a sognare la riunificazione d'Italia. (...) Domina il vernacolo tipico di Abatantuono, amante delle storpiature linguistiche, che
ravvivano non poco il ritmo." (Cinzia Romani, 'Il Giornale', 26 ottobre 2007)
"A un' Italia ormai ridotta super trash, una comicità che le equivalga in una visione apocalittica non del Medioevo ma del Risorgimento prossimo venturo. Divertente infatti l'idea dei fratelli Vanzina di guardare il cataclisma ecologico avvenuto e di annunciare che l'unità del Paese sarà nel 2061 solo un ricordo. (...) La sceneggiatura dei Vanzina e di Abatantuono si destreggia tra questi giochi di parole, accenna a qualche questione di satira, poi la risolve con una battutaccia ma la commedia apocalittica ha comunque un idea cinicamente fantasy (ma poi quanto?) alla base che riscatta nel girovagare 'on the road' regionale la pochezza dello scritto. Gli attori sono affiatati, fanno svelto gioco di squadra, Diego cita di tutto e di più, spesso il suo Attila, ma pure Di Pietro e la Tosca, e il bottino viene dalla vendita della Gioconda di Leonardo ritrovata nei sotterranei del Vaticano. Attenzione per il futuro: si scia su montagne di monnezza, la temperatura va dai 35 ai 54 gradi mentre Milano resta senza acqua potabile e ingabbia i 'terun, altro che Expo." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 26 ottobre 2007)
"'2061' di Carlo Vanzina, commedia sul prossimo futuro d'Italia, fa la satira del Paese presente in modi piuttosto innocui, parlando in tutti i dialetti. L'idea è divertente, però la sceneggiatura è pigra, corriva, povera di invenzioni, e la realizzazione è mediocre, sciatta." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 26 ottobre 2007)
"E' tutto molto kitsh: più che all''Armata Brancaleone', si pensa a certi pseudo-western futuristici di Castellari o di Margheriti. Insomma, è grandissima Serie B, e confessiamo volentieri che una dozzina di grasse risate ce le siamo fatte. Forse perché eravamo all'Adriano, cinema romano che viene citato nei dialoghi come un vecchio gioiello dei Cecchi Gori. Chissà se Vittorio se la prenderà?." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 27 ottobre 2007)