Un gruppo di scimmie antropoidi, che segnano il principio della civiltà umana, trova un monolite. Gli umanoidi vi si accostano diffidenti, poi lo toccano con singolare rispetto e qualcosa accade in loro: si accorgono per la prima volta che un osso abbandonato può diventare una clava, uno strumento utile. Si è accesa la scintilla dell'intelligenza. Nell'anno 2001, sulla Luna, un gruppo di esploratori trova un identico monolite, che denuncia un'anzianità di quattro milioni di anni e che genera attorno a sé un forte campo magnetico. Lo scienziato Heywood Floyd è incaricato di più approfondite ricerche: si pensa che il monolite racchiuda in sé il segreto del mondo, il rigenerarsi della vita stessa. Qualche tempo dopo viene inviata verso Giove un'astronave con a bordo due uomini in attività e altri tre in stato di ibernazione, oltre ad un esemplare del più perfezionato calcolatore elettronico, l' Hal 9000. Durante il viaggio solo Bowman, uno dei due astronauti, riesce a sopravvivere, poichè il computer ha causato la morte di tutti gli altri componenti l'equipaggio, volendosi sostituire all'uomo. Bowman, riuscito a penetrare nel cuore di Hal 9000, riesce a localizzare le sue funzioni cerebrali superiori e a bloccarle, venendo inoltre a conoscenza, indagando nella sua memoria, del vero scopo della missione: il monolite scoperto sulla Luna inviava un potente segnale radio verso Giove; qui forse si troverà la spiegazione dell'origine della vita. Infatti Bowman, nelle immediate vicinanze del pianeta, perde il controllo di se stesso, cadendo in un sonno vivificatore: è così che l'astronauta, superando Giove, affronta lo spazio infinito, attraversando mondi e galassie, vivendo una esaltante esperienza conoscitiva. Successivamente Bowman, in una trasposizione di immagini, si vede nella sua casa, prima in veste di astronauta, poi di maturo signore, e infine disteso sul letto in punto di morte, dove subentra il monolite, che lo fa rivivere, sotto forma di feto, in un informe bambino dagli occhi sgranati su un mondo tutto da scoprire.
SCHEDA FILM
Regia: Stanley Kubrick
Attori: Keir Dullea - Dott. David Bowman, Gary Lockwood - Dott. Frank Poole, William Sylvester - Dott. Heywood Floyd, Daniel Richter - Moon-Watcher, Leonard Rossiter - Andrei Smyslov, scienziato russo, Margaret Tyzack - Elena, scienzata russa, Robert Beatty - Dott. Ralph Halvorsen, Sean Sullivan - Bill Michaels, Douglas Rain - Voce di Hal 9000, Ed Bishop - Capitano navicella lunare, Alan Gifford - Il padre di Poole, Vivian Kubrick - La figlia di Floyd, Penny Brahams - La hostess, Glenn Beck - Astronauta, John Jordan, Tony Jackson, Brian Hawley, Scott MacKee, Mike Lowell, Dany Grover, Laurence Marchant, David Fleetwood, James Bell, Edwina Carroll, David Charkham, Ann Gillis, Jonathan Daw, Bill Weston, Heather Downham, Terry Duggan, John Ashley, Simon Davis, Péter Delmár, David Hines
Soggetto: Arthur C. Clarke - racconto, non accreditato
Sceneggiatura: Stanley Kubrick, Arthur C. Clarke
Fotografia: Geoffrey Unsworth
Montaggio: Ray Lovejoy
Scenografia: Ernest Archer, Harry Lange, Anthony Masters
Costumi: Hardy Amies
Effetti: Tom Howard, Stanley Kubrick - effetti fotografici, Con Pederson, Douglas Trumbull, Wally Veevers, Metro-Goldwyn-Mayer (MGM)
Altri titoli: Journey Beyond the Stars, How the Solar System Was Won, Two Thousand and One: A Space Odyssey
Durata: 149
Colore: C
Genere: AVVENTURA FANTASCIENZA
Specifiche tecniche: SUPER PANAVISION, CINERAMA - METROCOLOR, TECHNICOLOR
Produzione: M.G.M., POLARIS, STANLEY KUBRICK PRODUCTIONS
Distribuzione: M.G.M. - ISTITUTO LUCE (2001) - MGM HOME ENTERTAINMENT - BLU-RAY: WARNER HOME VIDEO (2011), WARNER BROS ITALIA (2018)
Data uscita: 2018-06-04
NOTE
- OSCAR PER GLI EFFETTI SPECIALI VISIVI (1968). - DAVID DI DONATELLO 1969 PER MIGLIORE PRODUZIONE STRANIERA A STANLEY KUBRICK. - CONSULENTE SCIENTIFICO: F. I. ORDWAY III. - IN OCCASIONE DEL 50.MO ANNIVERSARIO DEL FILM AL 71. FESTIVAL DI CANNES (2018) VIENE PRESENTATA LA VERSIONE IN 70MM RESTAURATA.
CRITICA
"Film risolutamente inclassificabile, '2001: Odissea nello spazio' è una scommessa folle - vinta, stravinta - di Stanley Kubrick. Alla fine degli anni 60, quando tanti si affannavano a distruggere le strutture tradizionali del cinema, il regista sorpassa le avanguardie senza neppure il bisogno di dichiararlo e apre una nuova era del cinema (...) Con ogni probabilità si tratta del film più ambizioso mai realizzato, non solo per tutto ciò che mette in scena ma anche per quel che vi resta consapevolmente aperto, irrisolto". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 7 marzo 2001) "Le immagini fantascientifiche non erano mai state così suggestive e perfette prima di '2001: Odissea nello spazio', né lo sarebbero mai più state dopo. L'arte di Kubrick ha poi saputo condensare l'ignoto e il sacro in un simbolo potente divenuto popolarissimo: il monolite nero emblema di Dio, o di una forza cosmica, o degli extraterrestri. L'avventura spaziale diventa scoperta di se stessi, si nutre del classico schema dell'apprendista stregone". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 9 marzo 2001)