Dopo una rischiosa esercitazione a Gibilterra l'agente James Bond viene inviato a Bratislava, per coprire la fuga del generale russo Georgi Koskov . Qui intuisce che Kara Milovy, una violoncellista, è stata utilizzata per tentare di assassinare il disertore, e la risparmia. Trasferito in Inghilterra Koskov attraverso un gasdotto, 007 porta in salvo Kara utilizzanto come bob l'astuccio del suo violoncello. Di qui parte ben presto in volo per Tangeri, alla ricerca del generale Leonid Pushkin, che il disertore ha accusato come ideatore del piano 'Smiert Spionem', morte alle spie. Ma 007 scopre che il criminale vero è Koskov, coinvolto con un trafficante d'armi, Brad Whitaker, in una colossale operazione d'armi, diamanti e droga.
SCHEDA FILM
Regia: John Glen
Attori: Timothy Dalton - James Bond, Maryam D'Abo - Kara Milovy, Jeroen Krabbé - Georgi Koskov, Joe Don Baker - Brad Whitaker, John Rhys-Davies - Leonid Pushkin, Art Malik - Kamran Shah, Andreas Wisniewski - Necros, Thomas Wheatley - Saunders, Geoffrey Keen - Ministro Della Difesa, Robert Brown - M, Caroline Bliss - Miss Moneypenny, Desmond Llewelyn - Q
Soggetto: Richard Maibaum, Ian Fleming, Michael G. Wilson
Sceneggiatura: Michael G. Wilson, Richard Maibaum
Fotografia: Alec Mills
Musiche: John Barry
Montaggio: John Grover, Peter Davies
Scenografia: Peter Lamont
Costumi: Emma Porteus
Altri titoli:
Tuer n'est pas jouer
007 Zona pericolo
Agente 007, zona pericolo
007: alta tensión
Durata: 131
Colore: C
Genere: THRILLER AVVENTURA AZIONE SPIONAGGIO
Specifiche tecniche: SCOPE A COLORI, 35MM (1:2.35)
Tratto da: romanzo di Ian Fleming
Produzione: ALBERT R. BROCCOLI E MICHAEL G. WILSON PER MGM
Distribuzione: UIP (1987) - WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI), DVD: 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT (2008)
CRITICA
"Il film, straripante di avventure, disavventure, imprevisti, colpi di scena, macchine-sorpresa, portachiavi magici, voli, cavalcate, spari, incendi, musica, champagne, spie, tradimenti è dominato da un '007' non sempre vincente (ma forse per questo più umano), interpretato da un attore proveniente dal teatro, l'inglese Timothy Dalton, affermatissimo, ma che appare in certi momenti alquanto fuori ruolo e forse più adatto allo smoking, con quella sua aria compassata e imperturbabile, che ai panni laceri e bruciacchiati di quei professionisti del rischio cui ci avevano abituati le precedenti edizioni." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 103, 1987)