VEDI NAPOLI E POI MUORI

ITALIA 1952
Prima di conoscere suo marito, il dott. Marini, alto funzionario di banca, Maria era promessa a Roberto Sanesi, avventuriero di dubbia fama. Questi, che ha conservato alcune lettere di Maria, intende di valersene per ricattare il dott. Marini. Maria, credendo il marito lontano, si reca ad un appuntamento, che Senesi l'ha costretta ad accettare; ma il dottor Marini è stato avvertito da una telefonata dell'amante di Sanesi, gelosa di Maria. Marini vede sua moglie entrare nella casa di Sanesi e si crede tradito. Poco dopo, la polizia arresta Sanesi, accusato di traffico di stupefacenti, ed arresta con lui Maria, ritenuta sua complice. Marini non vuol ascoltare le giustificazioni di sua moglie, la quale, rimessa in libertà, è costretta, ancora una volta, a cantare nei cafè concerto, rimanendo però del tutto estranea al mondo corrotto, che le gravita attorno. Dopo alcuni anni, scontata la sua condanna, Sanesi esce di carcere e va in traccia di Maria, della quale vuol servirsi ancora una volta per ricattare il marito. Quando costui respinge il ricatto, Sanesi rapisce il piccolo figlio di Maria, che vive col padre. Per il riscatto è fissata una cospicua somma: Maria, giunta inaspettata al luogo del convegno, affronta Sanesi e, per difendere la propria vita, è costretta ad ucciderlo. Accusata d'omicidio, può dimostrare la propria innocenza e si riconcilia col marito.
SCHEDA FILM

Regia: Riccardo Freda

Attori: Gianna Maria Canale - Marisa, Franca Marzi - Amante Di Sanesi, Vittorio Sanipoli - Roberto Sanesi, Claudio Villa, Duccio Sissia - Figlio Di Marisa, Gimmi Doria, Cicola Custureri, Nino Pavese, Carlo Sposìto, Vittoria Donato, Renato Baldini - Giacomo Marini

Soggetto: Alberto Vecchietti

Sceneggiatura: Alberto Vecchietti, Ennio De Concini

Fotografia: Gábor Pogány

Musiche: Carlo Innocenzi

Scenografia: Piero Filippone

Altri titoli:

PERFIDO RICATTO

Durata: 88

Genere: DRAMMATICO

Produzione: UMBERTO MOMI E CARLO CAIANO PER A.C.I.

Distribuzione: MOMI CAIANO - REGONALE

CRITICA
"Film notevolmente brutto che di Napoli ha poco o nulla, perchè avrebbe benissimo potuto svolgersi in qualunque altra città. Poco convinti gli interpreti, fra i quali fa inutile atto di presenza Claudio Villa. C'è anche - non si sa perchè - una mezza sequenza a colori, girata con un sistema imprecisato (...) ". (A. Albertazzi, "Intermezzo", n. 11/12 del 30/6/1952).