SPLENDORI E MISERIE DI MADAME ROYALE

FRANCIA 1970
Alessio, un omosessuale, ex-ballerino ed ora corniciaio, ha allevato come una figlia la giovane Mimmina, abbandonata dal padre in tenera età. Nonostante il suo impegno di rendere la ragazza una donna onesta e a modo, Mimmina rivela una completa spregiudicatezza morale che la conduce in carcere per un tentativo di aborto. Nella speranza di giovare in qualche modo alla giovane, cui è sinceramente affezionato, Alessio accetta allora la proposta di un ambiguo commissario e diventa delatore della polizia. Grazie alle sue confidenze, la polizia riesce a sventare traffici di droga, di quadri falsi e di foto pornografiche, ma Alessio si vede ben presto abbandonato da tutti gli amici che hanno scoperto la sua attività di delatore. Deciso a trasferirsi in un'altra città, Alessio resta vittima della vendetta della malavita proprio alla vigilia della sua partenza.
SCHEDA FILM

Regia: Vittorio Caprioli

Attori: Ugo Tognazzi - Alessio, Maurice Ronet - Commissario Di Polizia, Vittorio Caprioli - "Bambola Di Pechino", Jenny Tamburi - Mimmina, Maurizio Bonuglia - Pino Rinotti, Nando Murolo - Riccardo, Luciano Bonanni - Nunzio, Simonetta Stefanelli - Detenuta Evasa Con Mimmina, Elvira Cortese - Cuoca Della Trattoria, Antonio Barlocco - Un Travestito, Piero Nistri, Felice Musazzi - Un Travestito, Carlotta Mea, Gianni Solaro

Soggetto: Vittorio Caprioli

Sceneggiatura: Vittorio Caprioli, Enrico Medioli, Bernardino Zapponi

Fotografia: Giuseppe Rotunno

Musiche: Fiorenzo Carpi

Montaggio: Ruggero Mastroianni

Scenografia: Pier Luigi Pizzi

Costumi: Pier Luigi Pizzi

Altri titoli:

QUE FAIS-TU GRANDE FOLLE?

Durata: 103

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICA, TECHNICOLOR

Tratto da: UN'IDEA DI VITTORIO CAPRIOLI

Produzione: MEGA FILM, SOCIETE NOUVELLE DE CINEMATOGRAPHIE

Distribuzione: PANTA CINEMATOGRAFICA

CRITICA
"Artificioso nella costruzione del racconto e approssimativo nella definizione psicologica dei personaggi, il film denuncia inoltre gravi scompensi tra i toni grotteschi della prima parte e quelli della seconda." (Segnalazioni Cinematografiche 71, 1971)