TRAMA CORTA
Nell'affascinante quartiere londinese di South Kensington lord Nick Brett, ridotto sul lastrico da una serie di affari sballati del suo omai defunto ed eccentrico padre, sbarca il lunario affittando alcune camere della sua casa a studenti e impiegati stranieri. Il suo nuovo ospite è Antonio, un giovane arrivato a Londra per imparare l'inglese. L'altro affittuario è Francesco, un bancario. In poco tempo i due ragazzi riescono ad introdursi nella jet society grazie al potente "passaporto" rappresentato dal loro padrone di casa ed a far innamorare di loro la scandalosa ereditiera Camilla Fox ed la manager discografica Susanna.
TRAMA LUNGA
A Londra, dall'altro lato di Hyde Park, c'è South Kensington, frequentato da molti italiani. Una splendida casa in questo quartiere è l'unico bene rimasto all'impoverito Lord Nick Brett, costretto a sbarcare il lunario affittando camere. Nick è malato di sclerosi multipla, ma ha la forza di combattere la sua malattia e anche quella di occuparsi della giovane Ilaria. In realtà Nick è il padre della ragazza, ma per desiderio della madre non può uscire allo scoperto e tenta di aiutarla come può standole vicino e consigliandola. Uno degli affittuari della casa di South Kensington è il bancario Francesco. In campo sentimentale il ragazzo colleziona una delusione dietro l'altra, ma alla fine una serie di fortuite coincidenze lo portano a legarsi a Susanna, una manager che sogna un matrimonio duraturo come quello dei genitori di Francesco. Nella casa di Nick arriva un nuovo ospite, Antonio, squattrinato studente di Positano, a Londra per imparare l'inglese. Ad una festa Antonio conosce Lady Camilla Fox, ragazza disinibita e ricchissima, e la conquista spacciandosi per proprietario di una famosa catena di hotel. Dopo aver speso in lussuose camere d'albergo e ristoranti esclusivi tutta la piccola fortuna inaspettatamente vinta alle corse, Antonio viene smascherato ma l'amore trionfa e i due decidono di sposarsi. Al matrimonio non manca nessuno e Nick, che ha il merito di aver fatto conoscere le due coppie, pronuncia un magnifico discorso.
SCHEDA FILM
Regia: Carlo Vanzina
Attori: Rupert Everett - Lord Nick Brett, Elle Macpherson - Camilla Fox, Enrico Brignano - Francesco, Judith Godrèche - Susanna, Naike Rivelli - Ilaria, Max Pisu - Massimo Carioni, Giampaolo Morelli - Antonio, Jean-Claude Brialy - Ferdinando, il maggiordomo, Zuleika Dos Santos - Gabriela, Roby Carletta - Cavalier Carioni, Raffaele Vannoli - Kiki, Linda Cerabolini - Beatrice, Sienna Miller - Sharon, Valentina Pace - Giulia, Dado Coletti - Matteo, Monica Carmen Comegna - Benedetta, Giuseppe De Rosa - Padre di Antonio, Nunzia Schiano - Madre di Antonio
Soggetto: Carlo Vanzina, Enrico Vanzina
Sceneggiatura: Carlo Vanzina, Enrico Vanzina
Fotografia: Claudio Zamarion
Musiche: Flavio Ibba
Montaggio: Luca Montanari
Scenografia: Tonino Zera
Costumi: Daniela Ciancio
Effetti: Claudio Napoli
Durata: 110
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: INTERNATIONAL VIDEO '80
Distribuzione: MEDUSA FILM
Data uscita: 2001-12-21
NOTE
- GLI ABITI DI ELLE MACPHERSON SONO DI VALENTINO.
CRITICA
"Sorpresa: i Vanzina vanno a Londra e alzano il tiro. Confezione più curata, trama più elaborata, personaggi strettamente 'vanziniani' ma più simpatici del solito, partecipazioni eccellenti come Rupert Everett, bravissimo, che recita in italiano, Jean-Claude Brialy, Judith Godréche, Elle Macpherson, più bella che brava ma non si può avere tutto (...). Naturalmente questa Londra pariolina potrebbe esistere solo in un film dei Vanzina. Ma stavolta il cocktail, così azzardato, è riuscito". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 21 dicembre 2001)
"Amori, peripezie, ristoranti e alberghi di lusso, telefonini ovunque, maggiordomi mai pagati, equivoci, pasticci, avventure, bugie, la bellissima ex modella Elle Macpherson vestita da Valentino, 'il 'Caffè Paparazzi' dove vedere le partite della nazionale italiana, la saggia Judith Godrèche, feste, matrimoni, le corse dei cavalli ad Ascot e per finire una vasta, euforica, collettiva e ritmata tarantella". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 21 dicembre 2001)