Cosa succede se un potentissimo boss mafioso sta per morire e vuole lasciare il comando della sua spietatissima cosca a un figlio che non ha mai riconosciuto? Ma, soprattutto, cosa succede se quel figlio è un innocuo, ingenuo e goffo ragazzotto di 35 anni che fa il chierichetto e che è vissuto in un orfanotrofio di un paesino del Sud Italia?
SCHEDA FILM
Regia: Enrico Lando
Attori: Luigi Luciano - Leone, Tony Sperandeo - Vito Mancuso, Enrico Lo Verso - Salvo La Mantia, Daniela Virgilio - Sonia Morbelli, Ninni Bruschetta - Enrico Greco, Giampaolo Morelli - Alfonso Marino, Beniamino Marcone - Tonino Curcio, Lucia Di Franco - Viola, Marcello Macchia - Don Isidoro, Enrico Venti - Vigile Giovanni, Luigi Maria Burruano - Don Ferdinando Cosimato, Jordi Mollà - Capo colombiano
Soggetto: Ciro Zecca, Andrea Agnello, Gianluca Ansanelli
Sceneggiatura: Gianluca Ansanelli, Andrea Agnello, Luigi Luciano, Ciro Zecca, Enrico Lando
Fotografia: Massimo Schiavon
Montaggio: Giuseppe Trepiccione
Scenografia: Francesca Fezzi
Costumi: Elena Matilde Cavallaro
Suono: Sandro Broggini
Durata: 90
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: DCP
Produzione: MARCO BELARDI PER MEDUSA FILM, REALIZZATO DA LOTUS PRODUCTION (SOCIETÀ DI LEONE FILM GROUP)
Distribuzione: MEDUSA
Data uscita: 2016-11-17
TRAILER
CRITICA
"Se ci si vuole abbandonare allo sconveniente piacere del disimpegno, Capatonda e la sua factory sanno cosa fornire sul grande schermo. Stavolta tocca a Ballerina, scortato da caratteristi alla sua grottesca altezza, di proporre uno show che ha tutti i difetti tranne quello capitale di non fare ridere (anzi sghignazzare). (...) per fortuna non tenta di scimmiottare le commedie alla natalizia, ma s'industria a sprintare per novanta minuti a rotta di collo su tutta la gamma possibile e immaginabile dell'idiozia." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 24 novembre 2016)
"Regia di servizio di Enrico Lando, 'Quel bravo ragazzo' è uno 'starring vehicle' per Ballerina, che da abituale spalla di Maccio Capatonda (...) si ritaglia il primo ruolo da protagonista. Buoni i comprimari (Bruschetta, Sperandeo, Lo Verso, Daniela Virgilio), palesi i riferimenti (Scorsese fa il titolo, Johnny Stecchino il resto...), Ballerina frulla (anti)mafia e il Candide di Voltaire, regalando negli interstizi surreali, nei viraggi nonsense, nella pletorica idiozia le cose migliori. Badate, in giro c'è assai di peggio." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 17 novembre 2016)
"Una commedia degli equivoci in piena regola, a mezza via tra 'Johnny Stecchino' e 'Totò le Mokò', che non vale né l'uno né l'altro, ma comunque fa sorridere spesso. Spalleggiato da eccellenti caratteristi, se la cava il seminoto protagonista, il buffo Herbert Ballerina (...)." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 17 novembre 2016)