Tunin e Zvanin, operai metalmeccanici, anche se ora litigano perché il primo è rimasto con il partito di Rifondazione e il secondo ha aderito al partito dell'Ulivo, sono vecchi amici con la passione per le automobili d'epoca. Eccitati politicamente, piombano in piena celebrazione del partito della Lega Nord: assaliti dai leghisti, Tunin si infiamma per una di loro, la debordante Rossella, parrucchiera, che accetta di cedergli, purché egli firmi l'adesione alla Lega. Zvanin, sposato con Mariolina, perora la causa dell'amico contrario ad aderire politicamente alla Lega Nord, ma finisce per incapricciarsi di Anitina, la bionda socia di Rossella. Costei adesca Tunin su un battello fluviale che poi fa scorrere davanti al ristorante aperto della moglie di lui, Palmina che lo caccia di casa, dopo aver insinuato che il loro unico rampollo, Tazio, fidanzato con Volga figlia di Zvanin, sia figlio di questi. Rossella, che si è fatta frattanto eleggere assessore alla cultura, organizza una corsa storica sperando che Tunin, che ormai vive segregato in un garage, partecipi. Costui, vedendo l'amico traditore in gara, si precipita con la sua vettura d'epoca facendolo sbandare in un campo di granturco, picchiandolo ed accusandolo di tradimento finché questi non gli ricorda che quando ha sposato Palmina costei era illibata. Riconciliati, i due salgono sull'automobile di Tunin e vincono la gara, ma alla premiazione insultano i leghisti e fuggono. Torna così la pace nelle famiglie.Ma alla vittoria del partito dell'Ulivo una manifestazione leghista turba la festa degli aderenti al partito al ristorante. Nella confusione generale Rossella e Palmina si accapigliano, e Tunin, nel separarle risente nuovamente l'attrazione fatale per la parrucchiera.
SCHEDA FILM
Regia: Lina Wertmüller
Attori: Tullio Solenghi - Tunin, Veronica Pivetti - Rossella, Gene Gnocchi - Zvanin, Piera Degli Esposti - Palmina, Cinzia Leone - Mariolina, Cyrielle Clair - Anitina, Giacomo Centola - Tazio, Alexandra La Capria - Volga, Maria Zulima Job - Natascia, Mimmo De Masi
Soggetto: Lina Wertmüller
Sceneggiatura: Lina Wertmüller, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi
Fotografia: Blasco Giurato
Musiche: Lilli Greco
Montaggio: Pierluigi Leonardi
Scenografia: Enrico Job
Costumi: Cristiana Lafayette
Seconda unità: Giovanni Cavallini - fotografia
Durata: 100
Colore: C
Genere: COMICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI
Produzione: BRUNO ALTISSIMI E FAUSTO SARACENI PER VIDEOMAURA, MEDUSA FILM
Distribuzione: MEDUSA FILM - MEDUSA VIDEO (PEPITE)
NOTE
- REVISIONE MINISTERO OTTOBRE 1996.
CRITICA
"Un po' sulla falsariga dello storico duetto Peppone-Don Camillo, il film stiracchia il primo tempo in un viavai iper-padano di agguati, sguardi assassini, incresciosi contrattempi ed ardori 'politicamente scorretti'. Le beghe strapaesane lasciano il tempo macchiettistico che trovano, Gene Gnocchi non ritrova il passo del Rubagotti della mitica 'Mai dire gol' e i dialoghi del protagonista col proprio indisciplinato pene ricordano un po' troppo uno dei più brutti libri di Moravia. Nonostante l'impeccabile cammeo del professor Mimmo De Masi nella parte di sé stesso, l'odissea dell'italico cassaintegrato non riesce, inoltre, a tradursi in doping cinematografico ed a sollevare il racconto dal suo pittoresco contesto scenografico. Ci si vorrebbe domandare perché la Wertmüller tenga in così poco conto la bella calligrafia e si ostini a filmare dei teatrini con una sciatteria non dissimile da quella simpaticamente in auge nella serie Banfi-Fenech degli anni Settanta. Ma è una domanda in fondo oziosa: anche perché il secondo tempo guadagna in ritmo indiavolato, in qualità delle battute (si fanno sentire Benvenuti e De Bernardi) e in delirio pochadistico, svincolando definitivamente il film da pericolose ambizioni." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 13 ottobre 1996)