L'ingegner Antonio Berlingheri, un industriale milanese, si reca a visitare il figliolo in un collegio. Lungo la strada, si imbatte in un gruppo di ragazzi diretti ad un pic-nic al mare, che lo sottopongono ad una serie di scherzi ed infine lo invitano a trascorrere con loro il giorno festivo. Berlingheri comincia a corteggiare una ragazza di sedici anni, Francesca, e se ne invaghisce. Ad un certo punto crede di essere tornato ad avere venti anni. Ma quando ha quasi dimenticato i suoi doveri, la giornata festiva termina. I ragazzi riprendono la strada di casa ed egli si reca dal figlio. Solo allora si accorge che è stata una breve animata parentesi nella sua vita.
SCHEDA FILM
Regia: Luciano Salce
Attori: Ugo Tognazzi - Antonio Berlinghieri, Catherine Spaak - Francesca, Gianni Garko - Piero, Franco Giacobini - Carlo Alberghetti, Fabrizio Capucci - Enrico, Diletta D'Andrea - Maria Grazia, Jimmy Fontana - Jimmy, Béatrice Altariba - Silvana, Oliviero Prunas - Veniero, Margherita Girelli - Marina, Lilia Neyung - La "cinese", Luciano Salce - Bisigato, Corrado Pantanella - Flavio, Carla Mancini, Stelvio Rosi, Carlo Pes, Donatella Ferrara, Maria Marchi, Edy Biagetti, Nino Fuscagni, Elisabetta Marlo Rota, Dory Hessan, Margherita Patti, Salvo Libassi, Orfeo Bregilozzi, Jimmy il Fenomeno
Soggetto: Enrico La Stella - novella
Sceneggiatura: Castellano, Pipolo , Luciano Salce
Fotografia: Erico Menczer, Alvaro Lanzoni - operatore
Musiche: Ennio Morricone
Montaggio: Gisa Radicchi Levi, Roberto Cinquini
Scenografia: Nedo Azzini
Arredamento: Nedo Azzini
Costumi: Giuliano Papi
Aiuto regia: Emilio Miraglia
Durata: 110
Colore: B/N
Genere: COMMEDIA
Tratto da: novella "Una ragazza di nome Francesca" di Enrico La Stella
Produzione: ISIDORO BROGGI E RENATO LIBASSI PER D.D.L., LUX FILM, UMBRIA FILM
Distribuzione: D.D.L. - ASTORIA - CD VIDEOSUONO, RICORDI VIDEO, BMG VIDEO (PARADE), DVD: MEDUSA (2008)
NOTE
- IL FILM D'ESORDIO DI CATHERINE SPAAK.
- CARLO MANCINI E NINO FUSCAGNI, PUR CITATI NEI TITOLI DI TESTA, NON APPAIONO NEL FILM.
CRITICA
"Una novella di quasi perfetto equilibrio narrativo: un amalgama di ironia e di amarezza, tutt'altro che cinema comico.(...) Tognazzi ha interpretato la parte rendendosi conto con molta intelligenza di quelle che sono le reazioni del pubblico al suo apparire sullo schermo: non ha mai fatto smorfie, e ha aiutato gli spettatori a cogliere gli aspetti drammatici di una vicenda che ha i suoi lati parodistici. Se c'è riuscito è perché le sue qualità di attore sono di molto cresciute e il ruolo gli era assolutamente congeniale."(Giovanni Grazzini, 'Corriere della Sera',15 marzo 1962)
"L'interesse del film nasce (...) dall'opposizione di due generazioni (...). Anche se espressi in modi comici, quest'opposizione e quest'abisso sono reali e costituiscono il vero argomento del film. (...) Sotto la sua apparenza svagata, il film è complesso e, a modo suo, nonostante squilibri, contraddizioni e cadute, inquietante. La sua stessa modernità di struttura narrativa non si sottrae alle riserve perché, giunto a metà, il film ha già chiarito la situazione senza riuscire poi a svilupparla". (Morando Morandini, 'Stasera', 16 marzo 1962).
"Un film divertente, scintillante, che sprizza giovinezza; piacerà a più di una generazione. (...) Salce dimostra di aver studiato con molta sensibilità un certo ambiente: il dialogo è vero. Alcune situazioni sfiorano gracili, se non proprio facili, stati di poesia. Tognazzi è qui alla sua prova più matura: equilibrato, umano, perfeziona l'attore che era emerso ne Il federale(...)".(Alberico Sala, Corriere d'Informazione, Milano, 16 marzo 1962)
"(...) Impostato come una comica di costumi, il film diventa nei momenti migliori vera commedia, e in qualche punto di tremore, autentico racconto. Ecco la sua trovata: che cosa sente, come si regola un quarantenne che abbia a capitare in uno di quei covi di adolescenti? Così la "gioventù bruciata" va nel fondo, e in primo piano balza Tognazzi, il malcapitato, l'estraneo (...)." (Leo Pestelli, 'La Stampa', 25 marzo 1962)