Dopo avere ucciso un carabiniere, durante una rapina a Bari, il giovane Antonio Blasi scappa con l'auto di un mafioso, fratello del "boss" Dante Ragusa. Mentre il commissario Jacovella, scovati i suoi due complici, indaga per stanare anche Antonio, alla sua ricerca si gettano anche gli uomini di Ragusa. Sull'auto rubata a Nino, infatti, si trovava un documento tale da rovinare il "boss" . Sfuggito a un agguato dei suoi sicari, e trovato rifugio, con la fidanzata, in un peschereccio, Antonio si mette in contatto deciso a costituirsi, con un giornalista che da tempo si batte contro i metodi di Jacovella, accusato di sparare con troppa facilità. La decisione del giovane, però, non gli salverà lo stesso la vita, anche se ad ammazzarlo sarà un sicario di Ragusa. Tuttavia, grazie al documento in suo possesso, Jacovella potrà finalmente stringere le manette ai polsi del "boss".
SCHEDA FILM
Regia: Stelvio Massi
Attori: John Saxon - Commissario Jacovella, Lee J. Cobb - Dante Ragusa, Renzo Palmer - Maselli, direttore del giornale, Lino Capolicchio - Antonio Blasi, Rosanna Fratello - Nadia, la sua ragazza, Antonella Lualdi - Anna Jacovella, Thomas Hunter - Agente Turini, Giacomo Piperno - Giordani, giornalista, Guido Celano - Padre di Antonio, Alfredo Zammi - Pasquale 'Nino' Ragusa, Pasquale Basile - Nicola, domestico di Ragusa, Francesco D'Adda - Operatore radio
Soggetto: Lucio De Caro
Sceneggiatura: Lucio De Caro, Piero Poggio, Maurizio Mengoni, Dardano Sacchetti
Fotografia: Mario Vulpiani
Musiche: Piero Pintucci
Montaggio: Mauro Bonanni
Scenografia: Carlo Leva
Costumi: Carlo Leva
Durata: 95
Colore: C
Genere: POLIZIESCO
Specifiche tecniche: PANORAMICA, TECHNICOLOR, TECHNOSPES
Produzione: PAC - PRODUZIONI ATLAS CONSORZIATE
Distribuzione: PAC - LINEAFILM
CRITICA
"Naturalmente Massi non approfondisce il discorso tutto teso com'è allo spettacolo: cosicché il racconto risulta solo una serie di emozionanti episodi densi di inseguimenti, di sparatorie, di karatè, di suspense, di agguati, di morti e di sangue. Orpelli ormai ampiamente sfruttati, ma che il regista riesce ad amalgamare con un buon montaggio vibrante e un buon senso dello spettacolo." (Vittorio Spiga, 'Il Resto del Carlino', 21 giugno 1976)