La calda amante

La peau douce

FRANCIA 1964
Sull'aereo che da Parigi lo trasporta a Lisbona Pierre Lachenay, notissimo scrittore ed editore francese, rimane affascinato da Nicole, una delle hostess. Anche la ragazza non si dimostra insensibile alle attenzioni di Lachenay e, ben presto, l'avventura si tramuta in passionale amore. La nuova situazione provoca un cambiamento nella condotta di Pierre destando i primi sospetti nella moglie, la quale intuisce l'esistenza di un'altra donna. Con l'andar del tempo il sentimento che unisce i due amanti si affievolisce fino ad estinguersi definitivamente. Abbandonato quindi da Nicole, a Lachenay rimane una sola via d'uscita: ritornare dalla moglie, dalla famiglia; un ritorno peraltro privo di intimo convincimento. Ma non farà in tempo a mettere in atto il suo proposito perchè la moglie, venuta in possesso casualmente di alcune foto comprovanti l'adulterio del marito, lo uccide.
SCHEDA FILM

Regia: François Truffaut

Attori: Jean Desailly - Pierre Lachenay, Françoise Dorleac - Nicole, Nelly Benedetti - Franca Lachenay, Daniel Ceccaldi - Clement, Laurence Badie - Ingrid, Georges De Givray - Padre di Nicole, Catherine Duport - Ragazza di Reims, Paule Emanuelle - Odile, Sabine Haudepin - Sabine, Carnero - Organizzatore, Jean Lanier - Michel, Gerard Poirot - Franck, Dominique Lacarrière - Segretaria, Charles Lavialle - Portiere d'hotel

Soggetto: François Truffaut, Jean-Louis Richard

Sceneggiatura: François Truffaut, Jean-Louis Richard

Fotografia: Raoul Coutard

Musiche: Georges Delerue

Montaggio: Claudine Bouché

Altri titoli:

The Soft Skin

Durata: 116

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO ROMANTICO

Specifiche tecniche: SPHERICAL, 35MM (1:1.66)

Produzione: LES FILMS DU CARROSSE - SEDIF

Distribuzione: FIDA - L'UNITA' VIDEO, DVD: 01 DISTRIBUTION HOME VIDEO (2007)

NOTE
SCENEGG.: IN "L'AVANT-SCENE DU CINEMA" N. 48, 1965.
INTERVISTE: IN "CINEMATOGRAPHIE FRANCAISE" APRILE 1964, "THELERAMA" N. 733, "LE MONDE" DEL 22 MAGGIO 1964.
CRITICA
"Le intenzioni del regista sono evidentemente quelle di ridurre nelle reali, squallide proporzioni la storia di un banale adulterio, le cui conseguenze sfociano nella tragedia." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 58, 1965)