Domenico Cantoni, un giovane della provincia di Milano, si reca in città per partecipare ad un concorso indetto da una grande azienda per alcuni posti di impiegato. Domenico supera le prove e viene assunto; ma in un primo momento si dovrà accontentare di essere aiuto-usciere. Durante gli esami, ha conosciuto Antonietta, una giovanissima ragazza di Milano, anche lei alla ricerca di un posto. Domenico è felice di apprendere che anche Antonietta è stata assunta; ma i diversi turni e le diverse mansioni impediranno ai due ragazzi di incontrarsi ancora. Si avvicina il Capodanno e Domenico, inaspettatamente, incontra Antonietta che lo invita a prendere parte alla festa che sarà organizzata dal CRAL aziendale. Domenico partecipa al ballo, ma Antonietta non c'è. Il dolore per quella delusione, viene lenito il giorno dopo dalla notizia che, per la morte di uno degli impiegati, Domenico lascerà la divisa da usciere per avere una scrivania tutta sua ed iniziare la sua carriera di impiegato.
SCHEDA FILM
Regia: Ermanno Olmi
Attori: Sandro Panseri - Domenico Cantoni, Loredana Detto - Antonietta, Tullio Kezich - Esaminatore, Mara Revel - Collega di Domenico, Guido Chiti, Bice Melegari, Corrado Aprile
Soggetto: Ermanno Olmi
Sceneggiatura: Ettore Lombardo, Ermanno Olmi
Fotografia: Lamberto Caimi
Musiche: Pier Emilio Bassi
Montaggio: Carla Colombo
Scenografia: Ettore Lombardi
Altri titoli:
The Sound of Trumpets
The Job
Durata: 98
Colore: B/N
Genere: SOCIALE
Produzione: THE 24 HORSES
Distribuzione: TITANUS - MONDADORI VIDEO (IL GRANDE CINEMA)
NOTE
- PREMIO O.C.I.C., PREMIO DELLA CRITICA E PREMIO 'CITTA' DI IMOLA' ALLA XXII MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA, 'SEZIONE INFORMATIVA', (1961).
- DAVID DI DONATELLO 1962 PER MIGLIOR REGIA A ERMANNO OLMI.
- TROFEO SUTHERLAND AL FESTIVAL DEI FESTIVALS DI LONDRA (1961).
- PREMIO SPIGA D'ORO AL FESTIVAL RELIGIOSO DI VALLADOLID (1962).
- PRESENTATO ALLA 75. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2018), NELLA SEZIONE 'VENEZIA CLASSICI- RESTAURATI'.
- RESTAURO: CINETECA DI BOLOGNA E TITANUS.
CRITICA
"Il posto a mio avviso resta un documento (...), oltretutto con rigorosa assenza della colonna musicale. Verrebbe persino voglia di dire che è un tardo esempio di neorealismo (...), per non aggiungere che l'aria della nouvelle vague non è estranea a certe sequenze (...) e si potrebbe continuare. Altro che film naïf!" (Pellizzari)
"Il piccolo mondo degli impiegati di un'importante azienda e i genuini sentimenti che possono sorgere tra due ragazzi non ancora toccati dalle dure esperienze della vita, sono gli elementi più appariscenti di questo di questo pregevole film, diretto con abilità e freschezza. La vicenda, tenue ma nello stesso tempo assai lirica, e piena di centrate psicologiche, è ottimamente interpretata dai due giovani esordienti." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 50, 1961)