La vicenda si svolge alla fine dell'ottocento in un paese di lingua tedesca. Protagonista è una giovane regina rimasta vedova il giorno stesso delle nozze per l'assassinio del giovanissimo re. Da allora la regina vive appartata, cambiando continuamente dimora e si mostra abitualmente col volto coperto da un velo nero, mentre sul suo conto vengono diramate le dicerie più odiose. Sebastian, giovane poeta anarchico, riesce a introdursi nell'appartamento della regina, deciso a ucciderla. La somiglianza fra l'attentatore e il giovane re assassinato è impressionante. Fra la regina e l'anarchico nasce l'amore. Il capo della polizia, il Conte di Foehn cerca di strumentalizzare questa passione. Sebastian, per non nuocere alla regina, che è ormai decisa a tornare a corte e ad assumere il potere, si avvelena. La regina vede nell'inevitabile morte di Sebastian la possibilità di realizzare il desiderio di morte che l'ha sempre ossessionata. Insulta e deride il giovane morente fino a spingerlo ad ucciderla.
SCHEDA FILM
Regia: Michelangelo Antonioni
Attori: Monica Vitti - Elisabetta d'Austria, Franco Branciaroli - Sebastian, Luigi Diberti - Duca di Willenstein, Elisabetta Pozzi - Madamigella di Berg, Paolo Bonacelli - Conte di Fohn, Amad Saha Alan - Tony
Soggetto: Jean Cocteau - film
Sceneggiatura: Tonino Guerra, Michelangelo Antonioni
Fotografia: Luciano Tovoli
Musiche: Guido Turchi
Montaggio: Michelangelo Antonioni, Francesco Grandoni
Scenografia: Misha Scandella
Arredamento: Stefania Conti
Costumi: Vittoria Guaita
Effetti: Vito Rossi, Armando Grilli
Altri titoli:
The Mystery of Oberwald
The Oberwald Mystery
Das Geheimnis von Oberwald
Durata: 128
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICO
Tratto da: ispirato al film "L'aquila a due teste" di Jean Cocteau
Produzione: RAI TV (ROMA), POLYTEL INTERNATIONAL (AMBURGO)
Distribuzione: CIDIF (1981) MARTINO - FONIT CETRA VIDEO
CRITICA
"Prodotto dalla seconda rete della Rai-Tv, il film rimanda, a nostro avviso, le nozze felici fra tecnica e poesia celebrate dell'elettronica ma intanto è già, come Antonioni sperava, una 'favola popolare' che incuriosisce e a suo modo appassiona." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 91, 1981).